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In Breve

| 05 dicembre 2016, 12:22

Renzi, Caligola e Fulvio Centoz

Il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, mentre distribuisce volantini per il Sì in piazza Chanoux

Il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, mentre distribuisce volantini per il Sì in piazza Chanoux

Anche la Valle d’Aosta ha detto No alla riforma costituzionale di Matteo Renzi. I valdostani si sono espressi al 43,25% a favore della riforma e al 56,75% contro, con una forbice leggermente inferiore a quella nazionale. Se ne deduce che molti elettori dell’Uv non hanno seguito le indicazioni del Mouvement, che si era espresso per il sì. Spicca in questo senso il risultato di Brusson, il Comune di Augusto Rollandin, dove il No ha raggiunto il 62,42%.

Nel capoluogo regionale il Sì ha raggiunto il 45,42% , con circa due punti percentuali in più sul dato regionale ed il No si è attestato sul 54,57%. Alle urne sono andati 71.717 cittadini, pari al 71,90% degli aventi diritto; alle amministrative, le elezioni più sentite perché coinvolgono da vicino le comunità locali, nel 2015 avevano fatto registrare un affluenza alle urnedel 61,26%.

Anche in Valle d’Aosta la voglia di partecipazione e l’insofferenza per l’uomo solo al comando, in ogni sua declinazione, è forte.

Il referendum è passato; ha vinto il “No”, svaniscono i dubbi e le domande che ci si poneva fino a poche ore fa. La prima certezza: Matteo Renzi ha schivato il rischio di essere ricordato dalla storia come il peggior emulo di Caligola, l’imperatore romano aveva fatto senatore il suo cavallo, Renzi rischiava di fare senatore un asino politico come Fulvio Centoz. Svanisce anche il dubbio che assillava molti: sarà peggio un Senato con cento senatori o uno con Centoz senatore?

a. bo.

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