Dicono 'no' alla riforma costituzionale gli autonomisti dell'Alleanza dei popoli liberi (Apl), a livello comunitario parte dell'Alleanza libera europea. Con la clausola di supremazia "lo Stato potrà entrare in materie di competenza delle autonomie", il cui potere diminuirà dato che "il governo non avrà più bisogno dei voti delle nostre piccole regioni", ha attaccato durante una conferenza stampa Svenn Knoll (Sud-Tiroler Freiheit), consigliere provinciale a Bolzano. "La stessa clausola di salvaguardia rischia di essere solo un contenitore vuoto", ha aggiunto Chantal Certan (Alpe), consigliere regionale in Valle d'Aosta. "Già ora la regione Sardegna soffre della mancanza di poter legiferare in materie importanti come la leva fiscale e i trasporti", ha sottolineato Andrea Cocco (Partito Sardo d'Azione), presidente dell'Apl. "Dobbiamo unirci per una svolta, l'Europa è centralista e l'Italia vuole appiattire le autonomie, anche quelle nascenti come la nostra", ha spiegato Franco Roccon (Liga veneta).
"L'Alleanza libera europea è un partito politico riconosciuto dal parlamento europeo, ha 45 movimenti membri in 18 paesi dell'Unione e in due in Stati esterni. Contiamo inoltre 14 partiti al governo", ha ricordato Gunther Dauwen, presidente di Ale. Sono 12 i suoi europarlamentari. "La nostra politica - ha aggiunto - è l'autodeterminazione, in un contesto di Brexit e di Unione che si dirige sempre più verso un'Europa dei capitali". In Valle d'Aosta "mi chiedo cosa fa un partito come l'Union valdotaine? Cosa fa l'Union valdotaine progressiste? Non si battono, ci stanno rubando l'autonomia che esiste per centralizzare il potere a Roma, bisogna battersi!".
La conferenza stampa è stata organizzata da Alpe in occasione della giornata dedicata a due tavole rotonda sul tema 'La riforma costituzionale e le macro regioni'. "Se con l'ingresso dell'Uvp in maggioranza Alpe è più sola in Consiglio Valle, gode invece di ottima compagnia in Europa", ha sottolineato Certan.