Sono state interrotte lungo i sentieri, nelle forre e fra i monti della Valle, ma proseguono serrate negli uffici della Questura di Aosta, le ricerche per capire che fine ha fatto Alex Bonin. Sei giorni fa il 24enne istruttore di rafting si è allontanato di casa a piedi dopo una lite con la moglie, Elodie Comoglio, con cui si è sposato a fine maggio.
Da quel giorno, se ne sono perse completamente le tracce. Ieri, mercoledì 22 giugno, al termine dell'ennesima riunione operativa, il Comitato di coordinamento ricerche (Ccr) che ha base a Villeneuve “ha deciso di sospendere le ricerche sul terreno - si legge in una nota della Regione - in attesa di nuovi e ulteriori elementi. Prosegue l'attività investigativa delle Forze dell'Ordine”.
In questi giorni i familiari, i parenti e gli amici più vicini ad Alex sono stati sentiti dagli inquirenti della Squadra mobile, impegnati, oltreché a ricostruire minuziosamente la giornata in cui è scomparso, anche e soprattutto a delineare la personalità del giovane e il contesto familiare in cui vive.
Elodie Comoglio, la moglie di Alex, ha detto agli inquirenti che il marito sarebbe uscito di casa alle 15 di venerdì 17 giugno, con uno zaino, vestito con abbigliamento mimetico e scarponi.
“Stiamo effettuando tutti i necessari riscontri alle testimonianze acquisite – ha spiegato il questore Pietro Ostuni – quelle della moglie di Alex come degli amici del giovane, che ne conoscono le abitudini e i possibili spostamenti”.
Un'amica della coppia ha segnalato di aver visto, qualche giorno dopo la scomparsa, un giovane con i capelli lunghi molto somigliante a Bonin che camminava sul ponte di Villeneuve. Era di spalle e lei non è riuscita a vederlo in volto né a parlargli. La segnalazione è stata acquisita dagli inquirenti, che stanno visionando le immagini registrate dalla telecamera del comune di Villeneuve installata nel parcheggio all'ingresso Est del paese. L'area è vicina al ponte dove è stato visto il giovane.
Secondo quanto detto alla polizia dalla moglie, lasciando la sua abitazione, Bonin aveva con sé, oltre a due telefoni cellulari spenti da alcuni giorni, anche un tablet, che però risulta scollegato da internet.
Quanto alla personalità del giovane, alcuni suoi amici lo descrivono introverso e poco incline a raccontare la propria vita privata, mentre altri sostengono che fosse un giovane allegro e solare, entusiasta del proprio lavoro di istruttore sportivo.