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In Breve

| 12 febbraio 2016, 08:13

Addio a Giustino Donzel, combattente partigiano

Con la scomparsa del 94enne comandante della 'banda' che portava il suo nome la Valle perde un altro significativo pezzo di memoria storica. Aostacronaca.it si associa al cordoglio della famiglia Donzel

Giustino Donzel

Giustino Donzel

Charvensod piange la scomparsa del 94enne fils du pays Giustino Donzel, pensionato ed ex partigiano, morto nella tarda serata di giovedì 11 febbraio. La comunità si unisce al dolore della moglie Yvonne Rosaire e dei figli Delio, assessore all'Ambiente del Comune di Aosta, Manuela, Michela e Albino,oltre a nipoti Orietta, Alessandro, Massimo,Daniele e Lorenzo.

I funerali si svolgeranno sabato 13 febbraio nella Chiesa Parrocchiale di Charvensod alle ore 14.45 partendo dalla casa dell’estinto in frazione Capoluogo 92 alle ore 14.30. La corona verrà effettuata venerdì 12 febbraio presso la propria abitazione. Con la morte di Giustino Donzel la Valle perde un altro, significativo pezzo di memoria partigiana.

Il 6 gennaio 1941 Giustino viene arruolato nell'11° Battaglione del Genio Militare di Torino. Nel 1941 svolge il servizio militare di stanza a Torino ed in altre località piemontesi. Nel 1942 fece parte delle truppe di occupazione del Montenegro, rimanendovi fino all'inizio del 1943, ed uscendo incolme dalle numerose operazioni belliche pur riportando una ferita d'arma da fuoco ad una gamba. Nel 1943 rientra in Italia dove prosegue il servizio militare in diverse località italiane, in particolare in Val di Susa, Calabria e in Liguria.

L'8 settembre 1943, a seguito del proclama di Badoglio in cui veniva annunciato l'entrata in vigore dell'armistizio con le Forze Anglo/americane, e della fine dell'alleanza militare con la Germania, si trova a La Spezia. In quei giorni a seguito della dissoluzione dell'esercito italiano e della cattura di centinaia di migliaia di militari, a causa della mancanza di precise disposizioni da parte dei Comandi militari , abbandona l'Esercito insieme a diversi altri compagni d'armi. Da La Spezia inizia un lungo e avventuroso viaggio a piedi per sfuggire alla cattura che lo riporterà in Valle d'Aosta nei pressi di Donnas.

Da Donnas fino a Saint-Marcel il trasferimento avvenne in treno, correndo il rischio di essere individuati e catturati in quanto ritenuti disertori .Da Saint-Marcel proseguì poi a piedi seguendo sentieri di montagna che lo portarono fino a Reverier, dove la prima persona che incontrò fu il fratello maggiore, Umberto.In seguito, insieme ad altri abitanti di Charvensod che si trovavano nelle medesime condizioni di ricercati su cui pendeva la condanna a morte, iniziò la lotta partigiana.

Il 28 aprile 1944, fu il giorno funesto in cui i fascisti operarono un rastrellamento nel Paese di Charvensod catturando e fucilando i coetanei Giuseppe Donzel, Yves Pellissier e Louis Vazier. Giustino Donzel riuscì a sfuggire alla cattura insieme al fratello Luigi, nascondendosi nella casa paterna, proprio nelle immediate vicinanze dove erano appena stati catturati i tre giovani poi trucidati.La lotta partigiana lo vide far parte della "Banda Donzel", così chiamata in onore del giovane Giuseppe Donzel fucilato il 28 aprile 1944.

Con la "Banda Donzel" la lotta partigiana lo vide impegnato in molti paesi della Valle, in particolare a Charvensod, Brissogne, Saint-Marcel, Aymavilles, La Thuile, Ville sur Nus.Partecipò alla liberazione di Aosta dai nazi/fascisti nel mese di aprile del 1945 entrando nel capoluogo regionale insieme alle formazioni partigiane che provenivano dall'alta Valle. Ma la liberazione di Aosta non fu per lui l'atto conclusivo di quel tragico periodo legato alla resistenza e alla successiva liberazione, in quanto venne chiamato a far parte della compagnia di partigiani comandata dal Capitano Giorgio Jorrioz anch'esso di Charvensod, che aveva il delicato compito di vigilare sull'incolumità dei prigionieri fascisti in attesa del processo.

Il compito non fu facile viste le tensioni conseguenti ai tragici avvenimenti di guerra, e alle rivendicazioni nei confronti dei prigionieri fascisti che si erano resi responsabili di numerosi crimini di guerra nei confronti della popolazione valdostana, ma quell'esperienza, se pur breve, lo vide insieme ai suoi compagni partigiani sotto il comando del Capitano Giorgio Jorrioz, evitare con senso di alta responsabilità, azioni vendicative nei confronti dei prigionieri fascisti in attesa del processo. Il 19 novembre 2011, occasione del suo 90esimo compleanno, il Comune di Charvensod gli consegnò la medaglia d’oro dell’Associazione Nazionale

aostacronaca.it

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