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INFOGLOCAL | 07 febbraio 2013, 09:57

 REDDITI: I valdostani hanno perso lo scettro dei 'più ricchi d'Italia'

 REDDITI: I valdostani hanno perso lo scettro dei 'più ricchi d'Italia'

La Valle d'Aosta non è più la regione con il reddito pro capite più alto d'Italia: nel 2012 lo scettro è passato dalla petite patrie (22.014 euro di media per ogni residente) alla Provincia autonoma di Bolzano (22.847 euro); la Valle resta seconda nella classifica, davanti all'Emilia Romagna 'medaglia di bronzo' con 21.830 euro pro capite. 

Più in generale, in Italia i redditi delle famiglie languono: la crisi restituisce un Paese sempre piu' diviso, dove il Sud e' ancora in emergenza, sganciato dal resto della Penisola nonostante i duri colpi inferti dalla recessione al Nord. Nel 2011 la ricchezza pro capite nel Mezzogiorno si ferma a 13.400 euro, inferiore di un quarto rispetto alla media nazionale, pari a circa 18 mila euro, e di oltre un terzo a confronto con il Nord, dove il budget per abitante arriva a 20.800 euro. A fare i conti e' l'Istat, nel rapporto sul 'Reddito disponibile delle famiglie nelle Regioni italiane'.

In fondo alla graduatoria si confermano Calabria, Sicilia e Campania, che vedono la ricchezza scivolare tra i 13 e 12 mila euro a testa. Ecco che la distanza tra l'Italia meridionale e il dato complessivo riferito al Paese diventa del 25,5%. Un divario che sale al 35,7% se si fa il confronto con il Nord. Lo spread a svantaggio del meridione torna cosi' ad alzarsi, anche se a piccoli passi, dopo aver toccato i minimi del 2009, quando il tracollo economico aveva riavvicinato i due poli. Insomma inizialmente la crisi ha spolpato sopratutto il Nord, mentre il Sud era gia' in ginocchio; ora il perdurare della debolezza sembra pesare sul Mezzogiorno, incapace di scatti in avanti.

Infatti nel 2011 i redditi delle famiglie, a prezzi correnti, segnano i rialzi maggiori in Italia settentrionale, con il Centro-Sud in ritardo. Guardando a tutto il Paese, il reddito a disposizione delle famiglie nel 2011 in valori correnti e' in risalita del 2,1% su base annua, mentre il recupero si ferma allo 0,4% rispetto al 2008. Vantaggi pero' erosi dall'inflazione e che svaniscono a livello pro-capite: il guadagno in tre anni si riduce dell'1,2%. I ribassi piu' forti li subisce il Nord Ovest, in particolare la Liguria, mentre la parte orientale resistite. Ecco che dai dati dell'Istat emerge non solo un Paese diviso in due, ma anche un'Italia settentrionale scissa. 

L'Istat rileva delle differenze anche nel tipo di reddito. In particolare, nel 2011 risale sia il budget da lavoro dipendente sia quello derivante dalle proprieta' di abitazioni, mentre continuano a scendere i redditi da capitale, che tra l'altro comprendono interessi, dividendi e altri utili forniti dalle societa'. Passando alla redistribuzione del reddito, nel 2011 l'Istituto di statistica segna un aumento delle prestazioni sociali, mentre cala il peso delle imposte correnti sul reddito, confermandosi superiore nelle regioni settentrionali. 

p.g.

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