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In Breve

| 16 giugno 2017, 09:30

Politichini connessi sui social e sconnessi con la realtà

Politichini connessi sui social e sconnessi con la realtà

Parlare ancora delle esternazioni deliranti dell’assessora Certan sui vaccini sarebbe come sparare sulla Croce Rossa: tutto è stato detto e commentato, fino alla difesa tirata per i capelli del presidente Marquis, che non poteva certo mettere in crisi il suo già malfermo governo per una tale baggianata, e che almeno ha chiuso le polemiche ufficiali.

Perché quelle nei corridoi della politica e della gente comune sono ben lungi dallo spegnersi, tale è la figuraccia fatta anche a livello nazionale. Non mi voglio soffermare più di tanto, quindi, sulla questione. Sennonché, per me, il massimo dell’ingenuità la signora Certan lo ha dimostrato dicendo che mai si sarebbe aspettata una tale reazione alla sua dichiarazione.

Ma la Cassandra della politica regionale, non nuova a esagerazioni e sparate, fa parte del gruppo Alpe, evidente acronimo di ALlerta PEricolo, che dai tempi del pirogassificatore ha indirizzato le sue campagne sugli spauracchi sociali, puntando sul vivo delle emozioni della gente, in cui facebook e social vari sono stati terreno fertile. Affermare, adesso, che non erano valutabili certe reazioni dimostra tutta l’ipocrisia di chi voleva ottenere esattamente una risposta impressionata ma, accortasi della gaffe, vuole tingersi di un’innocenza tutt’altro che sentita.

Anche chi, come me, evita Facebook e i vari forum sa che delirio di repliche si scatenano in rete e che, coperte dall’anonimato, queste trascendono spesso i limiti della ragione e del buongusto, gonfiando le ondate di emozione ben oltre il risultato  cercato. Può essere un gioco, per quando biasimevole, per molti. Non può esserlo per un personaggio politico. Questo dà una responsabilità che dovrebbe arginare la smania di sbandierare ogni idea balzana nella rete virtuale, pensando che tanto lo fanno tutti e che dà pubblicità.

Bisogna valutare che tipo di visibilità si ottiene, se operi in un campo in cui la credibilità e la coerenza sono tutto. Fare politica vuol dire, certo, mettersi in gioco ed esporsi con il proprio pensiero, ma occorre anche non cercare il consenso a tutti i costi, colpendo la fantasia dell’elettorato con l’unico scopo di conquistare potere.

Gran brutto spettacolo, questi amministratori perennemente connessi con chissà chi, durante le assemblee istituzionali, le discussioni pubbliche, le cerimonie: assenti al loro dovere e impegnati a colloquiare (o sproloquiare) con un pubblico tutto loro. Gran brutta cosa che certe decisioni o certe scelte siano affidate prima alla rete che alle sedi ufficiali e che certe polemiche si sviluppino tra anonimi anziché nei luoghi deputati.

In un momento in cui tutti chiediamo alla politica azione e concretezza, senza vedere risultati neppure da chi tanto sentenziava, un po’ più di “presenza” seria e responsabile nella realtà quotidiana non ci dispiacerebbe. E un minimo di riflessione prima di aprir bocca……

 

panta rey

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