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In Breve

| 17 ottobre 2015, 20:00

Legge di Stabilità 2016 in pillole

Legge di Stabilità 2016 in pillole

Presentata in Consiglio dei Ministri giovedì 15 ottobre, la legge di stabilità 2016, come recita il comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri “prosegue il taglio di tasse avviato lo scorso anno, intensifica la lotta contro la povertà e la tutela delle fasce più deboli della popolazione, prosegue con la spending review”.

Una manovra da 25,6 miliardi che potrebbe salire di ulteriori 3 nel caso in cui Bruxelles accolga l'ultima clausola di flessibilità ipotizzata dall'esecutivo per l'evento eccezionale degli arrivi di massa di migranti dal Nord Africa.

Scongiurata l'applicazione delle clausole di salvaguardia che dal prossimo anno avrebbero determinato aumenti delle aliquote Iva e delle accise sui carburanti, la legge di Stabilità contiene numerose misure tra le quali la più pubblicizzata è senza ombra di dubbio l'abolizione delle tasse sulla prima casa a partire dal 2016. A partire dal 16 giugno infatti non è più dovuto l'acconto Tasi e Imu.

Anche l'Imu agricola scompare a patto però  che il terreno sia di proprietà di coltivatori diretti o di imprenditori agricoli professionali.

Sempre dal prossimo anno viene eliminata anche l'Imu anche sui cd. “imbullonati” ovvero i beni produttivi delle imprese ancorati al suolo che fino ad ora entravano nei calcoli della rendita catastale.

Altra novità che riguarda gli investimenti privati è la possibilità di effettuare il “superammortamento”.

La misura, che si ispira alla legge Macron varata in Francia, prevede la possibilità di ammortizzare fino al 140% il costo del nuovo macchinario. L'acquisto deve essere però effettuato a partire dal 15 ottobre 2015 ed entro il 31 dicembre 2016.

Ancora sperimentazioni sul versante lavoro: i lavoratori del settore privato con tre anni dal requisito per il pensionamento di vecchiaia potranno concordare con l'azienda un orario ridotto al 50% e mantenere uno stipendio pari circa al 65%.

Così facendo il lavoratore che ha concluso la sua carriera con il part time riceverebbe comunque l'assegno come se avesse lavorato fino all'ultimo giorno a tempo pieno.

Altra novità di rilievo è la conferma per il prossimo anno degli sgravi per le nuove assunzioni stabili ma per soli due anni e ridotti al 40% del dovuto con conferma del limite massimo in vigore nel 2015.

Ricordo che per le nuove assunzioni fino al 31 dicembre 2015 lo sgravio è triennale e con limite massimo di € 8.060. Nel prossimo biennio saranno inoltre incentivati gli interventi da parte delle aziende a favore di welfare e produttività. Viene quindi ripristinata la detassazione del premio di produttività con l'ampliamento della fascia dei beneficiari; il limite di reddito passa infatti da 40.000 a 50.000 € lordi annui.

Si preannunciano diverse novità all'orizzonte per le partite iva. Il regime forfetario, introdotto con la legge di stabilità dello scorso anno, diventa più appetibile e conveniente per effetto dell'elevazione delle soglie di ricavi.

Per tutte le attività infatti viene elevato tale limite di 10.000 € e nel caso dei professionisti di addirittura 15.000 € portando la soglia dei ricavi a 30.000 €.

Sale a 3.000 € il limite per i pagamenti in contanti introdotto alla fine del 2011 dal Governo Monti con lo scopo di contrastare l'evasione fiscale.

Buona notizia per il canone Rai che si riduce dagli attuali 113,50 a 100 € e che si pagherà attraverso la bolletta elettrica della casa di abitazione.

Altra buona notizia per il settore edile, che fatica a risollevarsi dalla crisi, è la conferma della detrazione al 50% delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia.

Rimane in stand-by per il momento il taglio dell'Ires al 24%; tale misura sarà operativa infatti soltanto dal 2017. Il Presidente del Consiglio ha però annunciato che tale intervento di riduzione dell'Ires sarà anticipato di un anno in caso di accoglimento da parte di Bruxelles delle clausole per le misure urgenti sull'emergenza immigrati.

Luca Prevedini

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