Caro Piero,
Ho letto il tuo ultimo Chez Nous, “Pensez a y remédier” e mi corre l’obbligo di correggere Léon de la Vallèe, in quanto il sottoscritto non ha mai abbandonato l’U.V.
E’ vero per alcuni anni non ho rinnovato la tessera che ho ripreso solo qualche anno fa, senza peraltro aver mai ottenuto e soprattutto richiesto alcun incarico di sotto governo.
Il mio modesto impegno, come ho già avuto modo di esprimere in alcuni miei interventi sui social , tende esclusivamente alla ricostituzione di un forte soggetto autonomista, giovane e dinamico che possa ridare dignità e prospettiva a questa regione.
Sono fiducioso, e a parte alcune beghe o posizioni incomprensibili ( dettate da ambizioni personali) che vanno in tutt’altra direzione, mi pare di intravedere le premesse affinché ciò possa avvenire quanto prima. Essere autonomisti, secondo me, significa anteporre all’interesse personale l’interesse della nostra “Petite Patrie”. Se ognuno di noi fa proprio questo semplice concetto l’obbiettivo della ricostituzione di una forte area autonomista è dietro l’angolo.
Con rinnovata stima.
Guido Cesal
Ps. Volevo ancora rilevare che tutti, sottolineo tutti, i coloro che hanno abbandonato il movimento non l’hanno mai fatto quando erano all’apice della loro carriera o quando detenevano le leve del potere, ma solo dopo essere stati defenestrati, in maniera, lo riconosco, in alcuni casi brutale, da chi voleva togliersi di torno noiosi competitori o aveva l’ambizione di sostituirsi ad essi.
Grazie Guido, prendo atto delle tue precisazioni. Sono certo che le leggerà anche Léon de la Vallèe che forse era meglio definirlo leon de la veulla. pi.mi.