Le forze politiche valdostane squassate dall'inchiesta geenna e geenna 2 dimostrino di voler fare l'interesse della Valle. Quelle non coinvolte direttamente, ma che hanno qualche pendenza con la giustizia, anche per via della nomina in enti della Regione di personaggi finiti in qualche inchiesta per tangenti o altro, facciano altrettanto.
Voler bene alla Valle e ai valdostani significa mettere da parte l’egoismo politico e mettersi a disposizione della comunità che può ricambiare con il voto sollevando questo o quel politico di andare a cercare voti da personaggi di dubbia moralità.
Per il pomeriggio di oggi Erik Lavevaz, presidente dell’Uv, ha convocato i vertici del Leone rampante. Dall’aria che tira si esente voglia di dare uno scossone alla politica valdostana. Erik Lavevaz potrebbe presentare alle altre forze politiche una proposta dirompente. Staremo a vedere.
Ma l’unica via d’uscita da una situazione tanto complicata quanto deprimente passa dall’affidare ad un Consigliere, al di sopra di ogni sospetto, l’incarico di formare un nuovo governo la cui composizione, nel rispetto dei rapporti di delega elettorale, è decisa dal presidente incaricato.
E siccome non mi piacciono i giri di parole ribadisco: date carta bianca ad Alberto Bertin per formare un nuovo governo. Solo lui è in grado evitare il commissariamento della Regione. Solo lui è in grado di evitare il rinvio del Bilancio regionale. Solo lui può rappresentare la prima pagina di un nuovo libro tutto da scrivere.
La lucida analisi di Romano Dell’Aquila dal titolo: “E adesso?” pubblicata nella rubrica Il Rosso e il Nero, conferma quanto sia precaria la situazione politica e quali siano le possibili soluzioni per ridare stabilità e credibilità alla Nostre Petite Patrie. E’ tempo che i consiglieri regionali si rimettano sul’attenti in attesa che i rispettivi partiti e movimenti diano disposizioni. E’ tempo che le forze politiche, e mi riferisco in particolare all’Uv – unico movimento che può avere una gestione autonoma rispetto agli eletti contrariamente a tutti gli altri che sono di carattere personale o amicale – tornino al centro delle scelte e delle determinazioni politiche.
La rovina della politica valdostana sono i movimenti ed i partiti a dimensione personale o familiare. Il flop dell’autocandidatura del sindaco Centoz presentata al Giacosa con più sedie vuote che poltrone occupate (è stata più affollata l’assemblea di Epav) evidenzia come la gente abbia perso la fiducia sul singolo che vuole inventarsi leader.
La Petite Patrie è diventata ostaggio del partito della pagnotta. Un partito trasversale a tutte le forze politiche senza distinzione. E il partito della pagnotta è formato dagli eletti la cui priorità è la poltrona. Dalle intercettazioni dell’inchiesta Geenna 2 emerge che consiglieri regionali erano pronti ad uscire dal proprio partito per fare alleanze tanto anomale quanto ambigue.
In troppi sono pronti a formare piccoli gruppi di potere o singoli miracolati per rafforzare l’autoconservazione. L’analisi della situazione politica deve tenere conto anche solo del numero dei consiglieri che rischiano di tornare a casa e restare senza stipendio robusto, ribalta e possibilità di rielezione. Nessuno è disposto andare alle urne perché su 35 i possibili rieletti sono meno del 40%.
L’unica via di uscita possibile per evitare le elezioni che al momento non contribuirebbero a modificare i rapporti di forza e meno ancora potrebbero portare in Consiglio forze nuove, professionalità, capacità, è dare caerta bianca a Bertin.
Oggi, in mezzo tra la salvaguardia delle poltrone dei consiglieri e gli interessi di qualcuno, c’è poco o nulla. Non possiamo più avere fiducia di chi si mette in lista di attesa per parlare con questo o quel ‘ndranghetista per avere una manciata di voti. Non possiamo più aver fiducia di si arrabbia con questo o quel ‘ndranghtista che ha deciso di dividere i voti con un altro candidato.
Le intercettazioni di Geenna 2 ci restituiscono la foto di una pochezza morale ed etica di alcuni nostri consiglieri davvero avvilente. Da barboni elettorali, da mendicanti senza dignità.
Ciò che si legge nelle carte di Geenna 2 riabilita Marco Sorbara, che non sarà uno stinco di santo, ma sicuramente quello che ha fatto l’ha fatto alla luce del sole senza andare cercare posti sicuri per trovare accordi sul controllo delle elezioni comunali del 2020.
E’ tempo di scrivere la parola fine su partiti e movimenti votati all’inciuccio. Al di là delle proposte più o meno provocatorie resta da capire l’impatto che una crisi politica come questa avrà almeno in termini di consenso. Se veramente dovesse realizzarsi un governo regionale figlio di un pastrocchio, privo di una forte volontà politica di cambiamento, la parola fine sarà scritta sulla Valle d’Aosta.
Partiti e forze politiche tornino alle funzioni cui erano stati delegati dalle vicende storiche e operino per la costruzione di una nuova Petite Patrie. I valdostani sono ancora autonomisti, ma sono ormai critici sui politici. Ma soprattutto hanno perso una fiducia nel fatto che i politichini possano essere positivi per la Valle.
Basta pastrocchi sia data carta bianca a Bertin per riconciliare la Valle d’Aosta e ridare fiducia e ottimismo ai valdostani che per colpa di qualcuno sono feriti nell’orgoglio per le notizie ripetute di continuo dai media nazionali.





