Bentornati alla realtà, cari amici valdostani! Se avete finito di sgranocchiare panettoni, cioccolatini e frutta secca avanzata e vi siete stancati di contare regali “sbagliati ma benauguranti”, sappiate che la politica locale non ha fatto pause né ferie. Sotto l’albero, tra luci intermittenti e fiocchi di neve finti, qualcuno ha continuato a tessere trame, muovere fili… e a mangiare il pandoro degli altri.
Il Natale dei Consiglieri: tra brindisi ufficiali, selfie da cartolina e frasi di circostanza, alcuni consiglieri hanno fatto il pieno di buoni propositi… salvo dimenticarli il giorno dopo. La promessa di “più trasparenza” è rimasta sotto l’albero, avvolta in carta lucida e fiocchi rossi, insieme ai desideri dei cittadini che speravano in piccoli gesti concreti. E sì, chi aspettava segnali di cambiamento si è ritrovato con un bel pacco vuoto… o pieno di protocolli incomprensibili.
Regali a sorpresa: mentre la popolazione attendeva qualche segnale tangibile, alcuni uffici hanno distribuito bollette e scartoffie come se fossero cioccolatini. Per qualcuno, il Natale è stato un’esperienza da “sorpresa amara”: pensavi di trovare un augurio, ti sei ritrovato con un modulo da firmare e la sensazione di aver appena partecipato a una lotteria burocratica.
Babbo Natale dei bandi pubblici: nei corridoi di Palazzo regionale si dice che sia stato avvistato un Babbo Natale con il sacco pieno di bandi ancora in sospeso. Ogni giorno sembra contare i vincitori e ricalcolare le graduatorie, come se fosse un elfo-contabile impazzito. Gli uffici assicurano: “la lista arriva presto”… e intanto i cittadini si domandano se l’Epifania porterà davvero qualche sorpresa o solo un’altra promessa rimandata.
Presepi e teatrini: i presepi brillano di luci iper-elettriche, ma nella politica valdostana la scenografia è quella di sempre: figuranti motivati a metà, pastori assenti e un Re Magio che ha già prenotato le ferie. Gli spettatori? Sempre gli stessi: cittadini un po’ stanchi, un po’ divertiti, costretti a guardare la scena senza poter intervenire, sperando invano in una morale finale.
I “cenoni” dei rapporti politici: tra riunioni fittizie, cene ufficiali e messaggi whatsapp nascosti, qualcuno continua a scambiarsi auguri e complimenti di facciata, mentre dietro le quinte si accumulano “incidenti diplomatici” da far tremare il pupazzo di neve più resistente. E mentre alcuni brindano al futuro della Valle d’Aosta, altri brindano… alla loro sopravvivenza politica.
Epilogo corale: tra panettoni, cioccolatini e riflessioni post-festive, ricordate: la magia del Natale dura poco, ma il nostro teatrino politico… quello resiste tutto l’anno. Promesse vuote, selfie inutili, scartoffie natalizie: c’è chi le accumula come ricordi preziosi, e chi, come cittadini, le osserva con ironia, stordito ma divertito. Alla fine, una cosa è certa: se la politica fosse un dolce, qui da noi sarebbe un panettone ripieno di scartoffie… e altrettanto indigesto.





