Consiglio Valle Comuni - 23 dicembre 2025, 10:49

Un Consiglio che lavora in silenzio con metodo, rigore e responsabilità: Stefano Aggravi racconta i primi passi della nuova Legislatura

A meno di due mesi dall’insediamento, il Presidente del Consiglio Valle traccia un primo bilancio dell’attività avviata: innovazioni organizzative, digitalizzazione, rilancio dell’Osservatorio sulla legalità, apertura ai giovani e un percorso di memoria che guarda all’80° dello Statuto speciale

Stefano Aggravi, Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta

Stefano Aggravi, Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta

La conferenza stampa di fine anno dell’Ufficio di Presidenza è stata l’occasione per fare il punto sui primi mesi della nuova Legislatura. Con Stefano Aggravi, Presidente del Consiglio regionale, abbiamo approfondito metodo, visione e priorità di un’azione istituzionale che punta sulla concretezza, sul rispetto dei ruoli e su un’idea di autonomia come responsabilità condivisa. Presidente Aggravi, sono passati meno di due mesi dall’avvio della Legislatura. Che clima ha trovato e quale metodo ha voluto imprimere fin da subito?
“Deux mois, c’est peu, ma sono stati sufficienti per impostare un metodo di lavoro chiaro, fondato su responsabilità, rigore e rispetto istituzionale. Sin dall’inizio ho ritenuto che la Presidenza del Consiglio dovesse essere un luogo di equilibrio e di garanzia, in dialogo costante con tutte le forze politiche. In questo percorso è stato fondamentale il lavoro sinergico con l’Ufficio di Presidenza, che ringrazio per una collaborazione leale e concreta: stiamo procedendo insieme, con discrezione ma con decisione.”

Tra le prime novità introdotte ci sono alcuni cambiamenti organizzativi. Da dove siete partiti?
“Siamo partiti da ciò che incide immediatamente sulla qualità dei lavori consiliari: la chiarezza. Abbiamo reso più coerente e comprensibile la titolazione degli atti ispettivi e di indirizzo. Non è un intervento cosmetico né uno spazio per slogan, ma un passaggio utile per assegnare e trattare correttamente gli atti, facilitando il lavoro dell’Aula e la comprensione da parte di tutti.”

Un passaggio importante riguarda anche la gestione degli emendamenti, soprattutto in materia di bilancio.
“Oui, c’est un point central. D’intesa con il Presidente della Regione e con l’Assessore al Bilancio abbiamo adottato una procedura sperimentale per la presentazione degli emendamenti, testata durante l’esame delle leggi di bilancio. L’obiettivo è agevolare il lavoro consiliare, rafforzando il dialogo e il coordinamento tra le strutture del Consiglio e quelle della Giunta, superando criticità che si trascinavano da tempo, soprattutto per quanto riguarda il parere di compatibilità finanziaria.”

Stefano Aggravi (al centro) i Vicepresidenti Loredana Petey e Massimo Lattanzi, i Consiglieri Segretari Laurent Viérin (sn) e Corrado Bellora (ds)

In parallelo è entrato pienamente in funzione Consilium, il nuovo portale digitale del Consiglio. Che ruolo avrà?
“Consilium rappresenta uno strumento fondamentale. È stato concepito per semplificare la consultazione degli atti, rendere più rapido e ordinato l’accesso alla documentazione e supportare l’esercizio del mandato dei Consiglieri. È una base di partenza, non un punto di arrivo: un percorso avviato con convinzione, su cui continueremo a lavorare.”

Guardando al futuro, una delle sfide principali sarà la revisione del Regolamento interno del Consiglio.
“Assolutamente sì. L’impegno per il prossimo anno sarà quello di rafforzare il ruolo del Consiglio Valle come centro vivo della democrazia regionale. Il Regolamento interno va aggiornato per renderlo più moderno, più lineare e più comprensibile. La riforma sarà graduale, comme dans la rénovation d’une infrastructure délicate: non per accelerare artificialmente il dibattito, ma per renderlo più chiaro, ordinato e funzionale al mandato ricevuto dai cittadini.”

Nel programma dell’Ufficio di Presidenza c’è anche il rilancio dell’Osservatorio sulla legalità.
“L’Osservatorio è uno strumento importante che va reso realmente operativo. La legge istitutiva necessita di alcuni correttivi, perché l’obiettivo non è moltiplicare organismi, ma far funzionare quelli esistenti. Deve supportare politiche trasparenti e accompagnare il territorio nella prevenzione delle condotte illecite, rafforzando le sinergie con scuole, istituzioni, associazioni e forze dell’ordine. È un approccio pragmatico, nel solco migliore dell’autonomismo valdostano: l’autonomia è responsabilità, è legalità, è fiducia nelle regole democratiche.”

Grande attenzione anche al rapporto con i giovani e all’iniziativa delle “portes ouvertes”.
“Vogliamo confermarla e rafforzarla. Non come semplice visita dell’Aula, ma come vero strumento di educazione civica. Per questo abbiamo previsto che a ogni visita sia presente almeno un componente dell’Ufficio di Presidenza: il confronto deve essere diretto, istituzionale. L’obiettivo è spiegare non solo dove si prendono le decisioni, ma come e perché maturano, e quali responsabilità comportano. Valuteremo anche attività collegate, come concorsi o elaborati degli studenti, per trasformare l’esperienza in un percorso attivo.”

La missione del Consiglio è anche culturale, come dimostra il progetto “Sur les traces de l’histoire”.
“Le Conseil régional a aussi une mission de mémoire. Stiamo costruendo un calendario integrato di eventi che ci accompagnerà fino al 2028, anno dell’80° dello Statuto speciale. Ricorderemo il 1946, il primo voto alle donne, il dibattito costituente del 1947 e l’adozione dello Statuto nel 1948, fino al primo Consiglio eletto nel 1949. Sono passaggi che interrogano il presente, non solo il passato.”

Un appuntamento simbolico sarà quello del 10 gennaio 2026.
“Celebreremo l’80° anniversario della prima riunione del Consiglio del CLN, nei locali di via Ollietti, insieme ai rappresentanti del Comité de coopération interparlementaire Vallée d’Aoste, Wallonie-Bruxelles, Jura. Rafforzeremo così il legame transfrontaliero e francofono, che è una radice profonda della nostra specificità. In quell’occasione apriremo anche gli spazi del Consiglio alla comunità, con i giovani del FAI Valle d’Aosta, perché la democrazia vive nella conoscenza e nella partecipazione.”

In conclusione, che idea di Presidenza e di autonomia guida il suo lavoro?
“Gouverner une Assemblée ne signifie pas occuper un siège, mais servir une institution. La nostra Autonomia è un valore, un metodo e una responsabilità. Da liberale e da autonomista credo nell’equilibrio dei poteri, nella funzione alta del Consiglio e nella sobrietà dell’azione pubblica. Continueremo a lavorare con serietà, senza promesse roboanti, ma con l’impegno quotidiano che questa Valle merita.”

pi.mi.

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