CRONACA - 22 dicembre 2025, 05:37

Cassonetto infernale all’ingresso: la vergogna dei nostri ambulatori

Una lettrice ci segnala un cassonetto delle immondizie stracolmo davanti a una palazzina che ospita diversi ambulatori medici dell'USL. La situazione, documentata per più giorni, non è solo uno scandalo igienico, ma un insulto alla dignità dei cittadini e dei pazienti. Tra odori nauseabondi e rifiuti traboccanti, ci chiediamo: chi controlla e chi paga per questo degrado?

Il cassonetto della vergogna in via Guido Rey

Il cassonetto della vergogna in via Guido Rey

Non è una scena da film horror, né un set per un reality show: è la realtà quotidiana di chi si reca negli ambulatori della nostra città. Una lettrice ci ha mandato una foto che parla da sola: un cassonetto delle immondizie stracolmo, rifiuti sparsi, cattivo odore che si insinua negli spazi comuni. E non è un episodio isolato: la segnalazione riguarda più giorni consecutivi.

Il primo problema è ovvio: l’igiene. Parliamo di strutture sanitarie, luoghi dove le persone cercano cure, rassicurazioni e sicurezza. E invece trovano un insulto alla salute pubblica: immondizia che trabocca e rischi reali di proliferazione batterica.

Il secondo problema è organizzativo. Chi gestisce la raccolta rifiuti in quella zona? Perché non funziona? La situazione fa pensare a una negligenza sistemica, a un controllo assente o a una semplice incuria che non dovrebbe essere tollerata davanti a una palazzina pubblica e sanitaria.

Terzo, il lato umano. La foto della lettrice-paziente racconta frustrazione, disappunto e rabbia. Nessuno dovrebbe sentirsi offeso o a disagio entrando in un ambulatorio, soprattutto quando si è vulnerabili per salute o età.

Infine, c’è il lato morale: chi permette che accada questo degrado, chi ha la responsabilità di garantire sicurezza e decoro, mostra un totale disinteresse verso i cittadini. La politica, gli amministratori locali, i gestori dei servizi: tutti hanno responsabilità. E i cittadini hanno diritto a denunciare senza dover fare i reporter.

Questa foto non è solo uno scatto, è un campanello d’allarme. Non si tratta di un dettaglio estetico, ma di un problema serio che merita attenzione immediata.

red.

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