Non è una scena da film horror, né un set per un reality show: è la realtà quotidiana di chi si reca negli ambulatori della nostra città. Una lettrice ci ha mandato una foto che parla da sola: un cassonetto delle immondizie stracolmo, rifiuti sparsi, cattivo odore che si insinua negli spazi comuni. E non è un episodio isolato: la segnalazione riguarda più giorni consecutivi.
Il primo problema è ovvio: l’igiene. Parliamo di strutture sanitarie, luoghi dove le persone cercano cure, rassicurazioni e sicurezza. E invece trovano un insulto alla salute pubblica: immondizia che trabocca e rischi reali di proliferazione batterica.
Il secondo problema è organizzativo. Chi gestisce la raccolta rifiuti in quella zona? Perché non funziona? La situazione fa pensare a una negligenza sistemica, a un controllo assente o a una semplice incuria che non dovrebbe essere tollerata davanti a una palazzina pubblica e sanitaria.
Terzo, il lato umano. La foto della lettrice-paziente racconta frustrazione, disappunto e rabbia. Nessuno dovrebbe sentirsi offeso o a disagio entrando in un ambulatorio, soprattutto quando si è vulnerabili per salute o età.
Infine, c’è il lato morale: chi permette che accada questo degrado, chi ha la responsabilità di garantire sicurezza e decoro, mostra un totale disinteresse verso i cittadini. La politica, gli amministratori locali, i gestori dei servizi: tutti hanno responsabilità. E i cittadini hanno diritto a denunciare senza dover fare i reporter.
Questa foto non è solo uno scatto, è un campanello d’allarme. Non si tratta di un dettaglio estetico, ma di un problema serio che merita attenzione immediata.





