Consiglio Valle Comuni - 21 dicembre 2025, 14:16

CARTA DI CHIVASSO: AUTONOMIA VUOL DIRE DIFFERENZIARE. PER UNIRE IL PAESE PARTENDO DA ALPI E APPENNINI

La Carta di Chivasso del 1943 resta un riferimento attuale per le politiche delle terre alte: autonomia, autogoverno e responsabilità istituzionale come strumenti per dare futuro alle comunità alpine. Oggi quei valori vanno rilanciati e aggiornati alla luce delle trasformazioni europee, del ruolo strategico delle Alpi come cerniera continentale e della necessità di investire su trasporti, servizi, formazione degli amministratori, autonomia fiscale, riconoscimento dei costi della montagna e dei servizi ecosistemici. Cultura e lingue locali restano il cuore di uno sviluppo autentico e duraturo delle aree montane

CARTA DI CHIVASSO: AUTONOMIA VUOL DIRE DIFFERENZIARE. PER UNIRE IL PAESE PARTENDO DA ALPI E APPENNINI

La Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine, sottoscritta a Chivasso nel 1943, impegna ancora oggi chi ha responsabilità politiche e amministrative nell'individuare scelte e misure specifiche per montagne italiane, per le comunità che vivono e operano nei territori montani. Rilanciamo come Uncem i valori di autonomia contenuti nella Carta. Valori che vanno declinati in modo nuovo ed efficace, alla luce delle profonde trasformazioni vissute in sessant'anni dall'Europa, dove l'unità non si è ancora compiuta. Le Alpi, regione unica al centro dell'Europa, diventano sempre più cerniera, luogo forte di comunicazione dove è necessario ammodernare il sistema di transiti e di trasporto, verso sud e verso nord. 

Oggi i Comuni e le loro aggregazioni, le Unioni montane di Comuni, sono Enti locali chiamati a generare sviluppo e servizi, ma questo è possibile (lo scrivevano  già Emile Chanoux, Federico Chabod, Ernest Page, Osvald Coisson) solo facendo crescere gli Amministratori grazie a una formazione continua, dando ai Comuni autonomia impositiva, riconoscendo i sovracosti dei servizi nelle terre alte, a partire dai trasporti, riducento con le migliori tecnologie il divario digitale, spingendo Regioni e Stato a dotarsi di precise norme che incentivino la vita in montagna, con sgravi fiscali e burocratici, riconoscendo il ruolo delle Alpi nella produzione delle risorse naturali e dunque pagando i servizi ecosistemici-ambientali, non in una logica di ricompensa bensì di co-produzione delle risorse. Cultura e lingue - richiamate dalla Carta di Chivasso - sono il fulcro della crescita delle aree montane. (UNCEM)

red

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