ATTUALITÀ - 19 dicembre 2025, 23:57

Velina rossonera – La stalla, le mucche e il gruppo di lavoro

Cronache semiserie dai Palazzi istituzionali e non solo

Velina rossonera – La stalla, le mucche e il gruppo di lavoro

C’è un momento, nella vita delle istituzioni, in cui scatta l’illuminazione improvvisa. Non prima, non durante, ma rigorosamente dopo. Dopo che le mucche hanno già sfondato il recinto, attraversato il prato e probabilmente preso un caffè al bar del paese. È allora che qualcuno si accorge che forse, e diciamo forse, la stalla andava chiusa.

Succede anche al Casino de la Vallée, dove – apprendiamo – sarebbe passato un fiume di contanti degno di una centrale idroelettrica, entrato da una porta e uscito dall’altra elegantemente ripulito, con tanto di bonifico e cravatta. Il tutto mentre, fuori, il mondo continuava a girare e dentro si dava per scontato che i cartelli “vietato fumare” funzionassero anche contro il riciclaggio.

Ora però no. Ora si fa sul serio. La società esprime indignazione, prende le distanze, sottolinea la gravità dei fatti “pur con i limiti delle informazioni disponibili” – formula passe-partout che tradotta significa: non sappiamo tutto, ma abbastanza da preoccuparci molto. E infatti, come da manuale, scatta la mossa più rassicurante di tutte: il gruppo di lavoro.

Il gruppo di lavoro arriva sempre quando il danno è già sui giornali. Prima non serve, dopo è imprescindibile. Un gruppo autorevole, naturalmente. Professionisti stimati, competenze indiscutibili, analisi approfondite degli atti “appena disponibili”. Perché prima, si sa, gli atti non parlano. Parlano solo quando la Procura bussa.

Nel frattempo, scopriamo che la normativa antiriciclaggio era conosciuta, le procedure esistevano, i regolamenti pure, la formazione del personale non mancava. Insomma, c’era tutto. Tranne, a quanto pare, il risultato. Un dettaglio, certo. Ma sono i dettagli che fanno la differenza tra una stalla ben chiusa e una mandria in libera uscita.

La sensazione, leggendo il promemoria, è quella di un film già visto: prima la sorpresa composta, poi la dichiarazione di massima attenzione, infine la promessa di “migliorare le procedure e l’organizzazione aziendale”. Tradotto: adesso guardiamo dove sono i buchi, visto che l’acqua è già passata.

Nessun nome, nessuna accusa, sia chiaro. Qui c’è solo un dato politico e gestionale: quando i sistemi funzionano davvero, non servono comunicati indignati né task force last minute. Quando invece servono entrambi, significa che qualcuno si è accorto tardi che il recinto era decorativo.

E così, mentre le indagini faranno il loro corso e la giustizia dirà la sua, resta una certezza tutta valdostana: in certi casi non manca il latte, manca il lucchetto. E lo si cerca sempre dopo aver sentito muggire lontano.

Le Cagnard Déchainé

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