INTEGRAZIONE E SOLIDARIETÀ - 17 dicembre 2025, 17:28

L’inclusione che funziona: tre tirocini, una rete solidale e un’idea concreta di lavoro in Valle d’Aosta

Dal caseificio di montagna alla biblioteca comunale, passando per l’Institut agricole: tre giovani con disabilità hanno sperimentato un inserimento lavorativo reale e continuativo grazie al Progetto Tirocini di inclusione, promosso da una rete di club service e sostenuto dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta attraverso il Fondo “Per tornare a sorridere dopo il pianto”. Un’esperienza che dimostra come l’inclusione, quando è progettata e accompagnata, possa diventare pratica quotidiana e non semplice dichiarazione d’intenti

L’inclusione che funziona: tre tirocini, una rete solidale e un’idea concreta di lavoro in Valle d’Aosta

Da un caseificio di alta montagna agli scaffali silenziosi di una biblioteca comunale, passando per i laboratori dell’Institut agricole della Valle d’Aosta. Non è un esercizio retorico, ma la fotografia concreta di tre percorsi di tirocinio che, nel corso del 2025, hanno coinvolto un ragazzo e due ragazze con disabilità, offrendo loro un’esperienza lavorativa vera, strutturata e monitorata. È il cuore del “Progetto Tirocini di inclusione”, promosso attivamente dai club services Lions Aosta Host, Rotary Club Courmayeur, Société de la Chapelle Italienne di Ginevra e Soroptimist Valle d’Aosta, con la collaborazione e il sostegno della Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta attraverso il Fondo “Per tornare a sorridere dopo il pianto”.

Un progetto che nasce da una convinzione semplice ma tutt’altro che scontata: l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità non è un atto simbolico, né una concessione, ma un investimento sociale che richiede metodo, accompagnamento e una rete solida di soggetti pubblici e privati. Non a caso, il Fondo che ha sostenuto l’iniziativa è stato attivato nel 2021 con l’obiettivo di finanziare interventi strutturati capaci di contribuire allo sviluppo sociale del territorio in una prospettiva di ripresa dopo la pandemia.

Il progetto è stato presentato ufficialmente lo scorso 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, durante il convegno “Tracce di incontri”. In quell’occasione, Bruno Freydoz e Viviana Maria Vallet, in rappresentanza del Fondo, hanno illustrato risultati ed esiti dei primi inserimenti, sottolineando il valore di un modello che mette al centro la persona e non la semplice prestazione.

«Il progetto è stato finanziato dal Fondo e realizzato in collaborazione con l’Unità di valutazione multidimensionale disabili dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali e con la cooperativa L’Esprit à l’Envers, incaricata dell’avvio e del monitoraggio dei percorsi», hanno spiegato. «Nel 2025 sono stati attivati tre tirocini di inclusione per un impegno complessivo di circa 10 mila euro, comprensivi delle indennità di frequenza. Ciascun tirocinio ha avuto la durata di sei mesi».

Tre percorsi diversi, tre contesti lavorativi differenti, un unico filo conduttore: l’attenzione alla crescita personale e professionale dei tirocinanti e la disponibilità delle realtà ospitanti a mettersi realmente in gioco. Natasha ha svolto il suo tirocinio presso il caseificio dell’azienda agricola Estrela de Berger, a Rhêmes-Saint-Georges. Un’esperienza conclusa con esito positivo, che ha rappresentato un passaggio importante nel suo percorso, aprendo la strada alla prosecuzione con altri laboratori di orticoltura e cucina.

Marco, invece, è stato inserito all’Institut agricole della Valle d’Aosta. Al termine dei sei mesi di tirocinio, il suo percorso si è trasformato in un inserimento tramite borsa lavoro a partire da settembre 2025, garantendo continuità e stabilità all’esperienza formativa in un contesto produttivo strutturato e complesso.

Il terzo tirocinio ha coinvolto Denise ed è stato attivato presso la biblioteca comunale di Gressan. Anche in questo caso l’esito è stato definito estremamente positivo, tanto che il Comune ha deciso di destinare ulteriori fondi per la prosecuzione del tirocinio, tuttora in corso. Una scelta che conferma quanto l’accoglienza stabile e continuativa all’interno dei servizi culturali possa essere non solo possibile, ma anche arricchente per l’intera comunità.

Le testimonianze emerse durante il convegno hanno messo in luce un aspetto spesso trascurato nel dibattito pubblico: i tirocini di inclusione non rafforzano soltanto le competenze operative delle persone con disabilità, ma contribuiscono a sviluppare capacità relazionali, autonomia e fiducia, incidendo positivamente anche sui contesti lavorativi che le accolgono.

«È andata molto bene, siamo sempre contenti di partecipare a questo tipo di progetti, tanto che stiamo preparando la documentazione per accogliere un ragazzo autistico a gennaio», racconta Elisangela de Oliveira dell’azienda agricola Estrela de Berger. «Nel caso specifico, Natasha ha lavorato in caseificio occupandosi della produzione, del confezionamento e dell’etichettatura dei formaggi. Poi, visto che le piaceva molto il contatto con i clienti, ci ha aiutati anche nell’assistenza alla vendita. Vorrei sottolineare l’importanza della continuità: la routine e le abitudini sono fondamentali per queste persone, così come imparare nuove regole di igiene e di lavorazione degli alimenti».

Alla base di tutto c’è il Fondo “Per tornare a sorridere dopo il pianto”, istituito il 4 marzo 2021 presso la Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta. Il Fondo è stato voluto e finanziato dai club service Rotary Club Courmayeur, Soroptimist Valle d’Aosta e Lions Aosta Host, con la partecipazione della Société de la Chapelle Italienne di Ginevra e della stessa Fondazione comunitaria. Il titolo, ispirato alla canzone di Ornella Vanoni Un sorriso dentro il pianto, richiama simbolicamente il desiderio di aiutare persone e famiglie a ritrovare fiducia dopo il periodo segnato dalla pandemia.

Dalla sua costituzione a oggi, i conferimenti al Fondo ammontano a 111.815 euro, mentre le erogazioni effettuate hanno raggiunto 93.455 euro, cui si aggiungono impegni di spesa per la fine dell’anno pari a 7.800 euro. Restano quindi disponibili circa 10.560 euro per futuri interventi e nuove progettualità. Il Fondo è tuttora aperto e disponibile ad accogliere nuovi partner tra i club service valdostani che non hanno ancora aderito all’iniziativa, con l’obiettivo di ampliare la rete e rendere sempre più continuativi e strutturati i percorsi di sostegno e inclusione.

La Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta e i promotori confermano l’impegno a proseguire su questa linea, costruendo nuove collaborazioni con enti pubblici, realtà produttive e soggetti del terzo settore disponibili ad accogliere percorsi di tirocinio inclusivo. Un lavoro silenzioso, lontano dagli slogan, che dimostra come l’inclusione possa essere concreta, misurabile e soprattutto utile a tutti.

Per contribuire al Fondo “Per tornare a sorridere dopo il pianto” è possibile effettuare una donazione alla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta – IBAN IT73 G 03069 09606 100000005667 – indicando come causale: “Donazione sul Fondo Per tornare a sorridere dopo il pianto”.

j-p. sa.

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