Il Mercato Coperto di Campagna Amica, in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, questa mattina non era soltanto un luogo di vendita e profumi familiari. Era una piccola piazza di paese, un crocevia di volti, mani e storie, dove la tradizione ha incontrato il presente con la naturalezza delle cose vere. Tra banchi di formaggi e miele, voci di bambini e saluti istituzionali, Coldiretti e Confartigianato Valle d’Aosta hanno consegnato a Monsignor Franco Lovignana, Vescovo di Aosta, la statuina del Presepe 2025.
Un gesto semplice, antico, eppure carico di significati attuali. La statuina di quest’anno è dedicata all’integrazione, all’inclusione e alla sicurezza sul lavoro nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni. Temi concreti, quotidiani, che entrano nel presepe non come ornamento, ma come racconto vivo di una società che lavora, fatica, spera.
Nel ricevere il dono, Monsignor Lovignana ha impartito la benedizione, soffermandosi sul valore profondo della tradizione presepiale, capace di parlare al tempo che viviamo. «La statuina di quest’anno – ha spiegato – vuole dare voce al lavoro, alle persone e alla cultura della sicurezza, offrendo uno sguardo che parla al presente e al futuro delle nostre comunità». Parole che hanno risuonato tra le mura del mercato come un richiamo alla responsabilità condivisa, ma anche alla dignità di ogni uomo e donna che lavora.
A rendere ancora più intensa l’atmosfera, l’accensione dell’albero di Natale proveniente dal vivaio regionale, simbolo di una terra che continua a generare vita, e l’esibizione del coro dei bambini dell’Istituto San Giuseppe. Le loro voci, limpide e leggere, hanno attraversato lo spazio come una carezza, strappando sorrisi e qualche occhi lucido tra il pubblico.

Non è mancata la presenza delle istituzioni: l’Assessora regionale all’Agricoltura e risorse naturali Speranza Girod, il Sindaco di Aosta Raffaele Rocco, insieme agli Assessori Tonino, Salerno e Lazzarotto. Presenze che hanno dato il senso di una comunità che, almeno per un mattino, si è ritrovata attorno a valori condivisi.
Al termine della cerimonia, il mercato è tornato a essere ciò che è da sempre: luogo di scambio e convivialità. I produttori di Campagna Amica hanno offerto una degustazione di prodotti tipici – formaggi, salumi, mieli, conserve e dolci della tradizione – in un momento reso ancora più significativo dal recente riconoscimento della Cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco. Un riconoscimento che affonda le sue radici proprio qui, nel mondo rurale, nei saperi tramandati, nella cura delle mani che trasformano la terra in cibo.
«La consegna della statuina – hanno sottolineato la Presidente Gontier e il Direttore Gasco di Coldiretti Valle d’Aosta – è un gesto simbolico che rinnova il nostro impegno verso una comunità coesa, inclusiva e attenta alla sicurezza sul lavoro. Il Mercato Coperto resta un punto di riferimento dove persone, prodotti e tradizioni raccontano l’identità della nostra regione». Un’identità che non è nostalgia, ma responsabilità verso chi verrà.
Per Confartigianato Valle d’Aosta, rappresentata dal Direttore Patrizia Marcigaglia, il significato è altrettanto profondo. La statuina diventa simbolo della capacità degli artigiani di “costruire e creare”, di collaborare e di diffondere una cultura del lavoro che non separa mai il fare dal prendersi cura. Perché la sicurezza nei luoghi di lavoro non è un dettaglio tecnico, ma un diritto fondamentale: quello di rientrare a casa la sera, di ritrovare la propria famiglia, di continuare a essere parte della comunità.

In fondo, è questo il messaggio che il presepe continua a consegnare, anno dopo anno: Dio entra nella storia attraverso la fragilità, il lavoro umile, la vita quotidiana. E in un mercato coperto di una piccola regione alpina, tra agricoltori, artigiani e bambini che cantano, quella storia sembra ancora una volta possibile.





