Entrare in un’aula consiliare non è solo varcare una soglia fisica, ma compiere un piccolo salto simbolico: quello che porta dalla teoria alla pratica della democrazia. È quanto è accaduto nella mattinata di venerdì 12 dicembre 2025, quando la classe II A dell’indirizzo Gestione delle acque e risanamento ambientale dell’Istituto tecnico Manzetti di Aosta ha partecipato al progetto Portes ouvertes, visitando il Consiglio Valle.
Accompagnati dai docenti Marina Aiello, Marco Biasi, Sandra Trento e Flora Fedele, gli studenti sono stati accolti dal presidente del Consiglio regionale, Stefano Aggravi, che ha guidato i ragazzi alla scoperta della storia, delle funzioni e del ruolo dell’Assemblea legislativa valdostana. Un momento di ascolto e di dialogo che ha permesso di dare volto e senso a un’istituzione spesso percepita come distante, ma che in realtà incide quotidianamente sulla vita della comunità.
Il cuore dell’esperienza, però, è arrivato quando i ragazzi hanno preso posto sugli scranni dei Consiglieri regionali. Non come semplici spettatori, ma come protagonisti. Gli studenti hanno infatti discusso una proposta di legge preparata in classe, dedicata alla possibilità di conseguire la patente di guida a partire dai 16 anni. Un tema concreto, vicino alla loro età e alle loro aspettative, affrontato con serietà, argomentazioni e punti di vista differenti.
Il dibattito, seguito da una votazione formale, ha restituito l’immagine di una democrazia viva, fatta di confronto e non di unanimismi. Il provvedimento è stato approvato con 15 voti favorevoli, 8 contrari e 2 astenuti, dimostrando come anche tra i più giovani esistano sensibilità diverse e la capacità di esprimerle nel rispetto delle regole comuni.
Esperienze come questa hanno un valore che va ben oltre la singola mattinata. Sono momenti di educazione civica reale, non astratta, in cui i concetti di istituzione, rappresentanza, responsabilità e partecipazione smettono di essere parole sui libri e diventano gesti, ruoli, decisioni. Sedersi al posto di chi governa aiuta a capire che ogni scelta ha un peso e che il confronto è la base di ogni processo democratico.
In un tempo in cui la distanza tra giovani e politica viene spesso data per scontata, Portes ouvertes dimostra che l’interesse nasce quando si offre la possibilità di capire, di partecipare, di mettersi in gioco. La scuola, in questo senso, svolge un ruolo fondamentale: non solo nel trasmettere competenze tecniche, ma nel formare cittadini consapevoli, capaci di leggere la realtà e di immaginare il futuro.
Per una comunità autonoma come la Valle d’Aosta, investire su questo tipo di percorsi significa rafforzare le basi della democrazia locale. Per i ragazzi, significa scoprire che le istituzioni non sono un mondo lontano, ma uno spazio che, un domani, potrebbe anche appartenere a loro.





