Chez Nous - 28 novembre 2025, 08:00

Air frit

Aria fritta

Air frit

Il Consiglio comunale di Aosta approva all’unanimità una mozione sulla violenza di genere: applausi a scena aperta, ma risultati concreti? Zero. Una politica che sa solo parlare e mai fare, e un sindaco che dovrebbe battere un colpo.

All’unanimità. È proprio così: tutti d’accordo, nessuna eccezione. Eppure, leggendo la mozione approvata oggi dal consiglio comunale di Aosta, vien da chiedersi se stiamo davvero parlando dello stesso 2025 o di un remake scolastico di qualche esercizio di terza media. Tutti d’accordo, sì, ma per fare cosa esattamente? Per approvare un testo pieno di parole altisonanti, impegni vaghi e promesse generiche che non cambiano nulla nella vita concreta delle donne valdostane?

Ogni riga della risoluzione è un monumento all’inutilità politica: “valutare interventi mirati”, “favorire progettualità nelle scuole”, “presentare relazioni annuali”. Fantastico! Peccato che questo linguaggio burocratico non ferma gli aggressori, non illumina i quartieri a rischio, non sostiene chi subisce violenza. Un consiglio comunale capace di approvare all’unanimità un testo simile dimostra solo una cosa: la totale incapacità di agire.

Dove erano, fino a oggi, tutti questi consiglieri e il sindaco? Perché è solo nel 2025, con la violenza contro le donne ancora emergenza nazionale, che si sentono in dovere di “impegnarsi”? Una classe di terza media avrebbe scritto proposte più concrete: pattugliamenti mirati, sportelli di sostegno immediati, campagne di sensibilizzazione realmente attive. Ma il Consiglio comunale di Aosta preferisce dichiarazioni solenni e niente più.

E il sindaco? Se ha davvero capito dove si trova, dovrebbe fare un gesto visibile: convocare, agire, mostrare che questa amministrazione sa distinguere tra parole e fatti. Invece, ci troviamo di fronte a un teatrino: tutti d’accordo, tutti bravi a firmare, tutti pronti a dichiarare che “siamo impegnati”. Ma nella realtà? Zero. Politica fufa allo stato puro.

L’unanimità, in questo caso, diventa la cifra più grottesca: non un segnale di compattezza reale, ma l’eco di una mediocrità condivisa. Nessuno osa dire: “questo è insufficiente”. Nessuno osa proporre qualcosa di concreto. Così il consiglio comunale approva la mozione e poi torna alla quotidianità, mentre le donne, i cittadini e la città rimangono a guardare.

In breve: applausi e aria fritta. Tutti contenti, nessuno efficace. Se questa è la politica locale del 2025, siamo davvero caduti in basso. E il sindaco, se vuole salvare un minimo di credibilità, deve smettere di applaudire e iniziare a fare. Subito.

Aria fritta

Une motion sur la violence de genre adoptée à l’unanimité… applaudissements, belles paroles et zéro résultat concret. Le conseil municipal joue à l’école des incapables, et la ville, elle, observe médusée.

Le Conseil municipal d’Aoste vient de battre un record : unanimité parfaite pour une motion qui sent bon l’air frit. Tous d’accord. Tous contents. Tous fiers. Mais pour quoi exactement ? Pour signer un papier rempli de mots ronflants, d’engagements vagues et de promesses génériques qui n’apportent rien de concret aux femmes de la ville. En lisant cette motion, on se demande si nous sommes vraiment en 2025 ou si nous assistons à un remake ridicule d’un exercice de rédaction de troisième.

Chaque phrase est un monument à la médiocrité : « évaluer », « favoriser », « présenter des rapports ». Fantastique ! Malheureusement, ces phrases n’arrêtent pas les agresseurs, ne rendent pas les rues plus sûres, ne soutiennent personne. Un conseil capable d’adopter ça à l’unanimité montre surtout son incompétence totale.

Où étaient tous ces élus jusque-là ? Pourquoi attendre 2025, avec la violence contre les femmes toujours une urgence nationale, pour se déclarer soudainement « engagés » ? Même une classe de troisième aurait proposé des mesures plus concrètes : patrouilles ciblées, permanences d’aide immédiates, campagnes de sensibilisation efficaces. Ici ? Des discours solennels… et rien d’autre.

Le maire, s’il a compris qu’il est censé gouverner, devrait faire quelque chose de visible : convoquer, agir, montrer que cette administration distingue enfin les mots des actes. Mais non. Ce conseil est devenu un théâtre grotesque : applaudissements synchronisés, sourires de circonstance, déclarations solennelles… et zéro action. Politique fumiste pure et simple.

L’unanimité, dans ce cas, devient la plus grande farce : pas un signe de cohésion, juste l’écho d’une médiocrité collective. Personne n’ose dire : « ça suffit ! » Personne n’ose proposer quelque chose de concret. Le conseil adopte la motion, range les dossiers et retourne à sa routine, pendant que les femmes et la ville regardent passer le cirque.

Bref : applaudissements et air frit. Tout le monde content, personne efficace. Si c’est ça la politique locale en 2025, nous avons touché le fond. Et le maire, s’il veut sauver un minimum de crédibilité, doit arrêter de taper dans ses mains et commencer à agir. Maintenant.

piero.minuzzo@gmail.com

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