CRONACA - 26 novembre 2025, 09:51

Salvarono un uomo in arresto cardiaco. Encomio ai due Carabinieri che non hanno esitato un secondo

L’Appuntato scelto Q.S. Riccardo Vannucci e l’Appuntato Antonio Fabio Vessicchio, dell’Aliquota Radiomobile di Saint-Vincent/Châtillon, hanno ricevuto oggi un encomio semplice per il coraggio e la prontezza dimostrate nell’aprile 2024, quando riuscirono a rianimare un uomo colto da arresto cardiaco

L’Appuntato Scelto Q.S. Riccardo Vannucci con il Col. Livio Propato Comandante del Gruppo

L’Appuntato Scelto Q.S. Riccardo Vannucci con il Col. Livio Propato Comandante del Gruppo

Questa è una di quelle storie che fanno bene, perché raccontano cosa significhi davvero esserci. Non nei comunicati, non nelle celebrazioni di circostanza, ma sulla strada, quando la linea tra la vita e la morte si fa sottilissima e ogni secondo pesa come un macigno.

Nella mattinata di oggi il Comandante del Gruppo Carabinieri di Aosta, Colonnello Livio Propato, ha consegnato un encomio semplice ai due militari dell’Aliquota Radiomobile di Saint-Vincent/Châtillon: l’Appuntato scelto Q.S. Riccardo Vannucci e l’Appuntato Antonio Fabio Vessicchio. Un riconoscimento datato 24 ottobre 2025, firmato dal Comandante della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, che arriva a coronare un gesto che di semplice, in realtà, non ha proprio nulla.

L’Appuntato Antonio Fabio Vessicchio

Il 15 aprile 2024, durante il consueto giro di perlustrazione, i due Carabinieri vennero chiamati a Chatillon per un’emergenza: un uomo colto da arresto cardiaco, accasciato e privo di sensi. In quei momenti la teoria lascia spazio all’istinto, alla formazione, ma soprattutto alla volontà di non mollare.
Vannucci e Vessicchio non persero un attimo: si alternarono nelle manovre di rianimazione, senza sosta, finché il personale medico non arrivò a prendere in carico il paziente. Ed è anche grazie alla loro determinazione che quell’uomo ha avuto una seconda possibilità.

Oggi, con la consegna del riconoscimento, non si celebra solo un atto eroico. Si riconosce l’umanità che muove chi decide di servire lo Stato in uniforme, spesso lontano dai riflettori, spesso in silenzio. È un ringraziamento che va oltre la forma: un modo per dire che il coraggio quotidiano conta, eccome se conta.

E alla fine resta l’essenziale: due Carabinieri che non hanno esitato, che hanno agito, che hanno salvato una vita. E un encomio che ricorda a tutti noi che la solidarietà, quella vera, è fatta di mani che si intrecciano quando tutto sembra crollare.

je.fe.

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