Il Consiglio regionale, nella seduta del 25 novembre 2025, a seguito delle elezioni del 28 settembre scorso, ha provveduto a rinnovare i rappresentanti della Regione nella Commissione paritetica di cui all'articolo 48-bis dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta.
Sono stati confermati i componenti uscenti della Paritetica: Barbara Randazzo, professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico all'Università di Milano (con 24 voti), Aurelio Marguerettaz, Consigliere regionale (20 voti), Vincenzo Nunziata, avvocato dello Stato e già consigliere del Ministro della pubblica amministrazione (19 voti). Sono state 9 le schede bianche, 1 la nulla mentre 1 voto è andato a Bertuna.
La Commissione paritetica è organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri che elabora gli schemi dei decreti legislativi recanti le disposizioni di attuazione dello Statuto speciale e di armonizzazione della legislazione nazionale con l'ordinamento della Regione. È composta da sei membri, di cui tre nominati dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta e tre dal Governo italiano.
La nomina sarà ora comunicata al Ministero per gli affari regionali e le autonomie che provvederà con decreto a integrare i tre componenti di parte regionale nella Commissione paritetica. I componenti di parte statale sono Emily Rini, consigliera del Ministro degli esteri, e gli avvocati Andrea Mascetti e Paolo Fabris de Fabris.
Il dibattito in Aula
Il Consigliere Marco Carrel (AdC) ha chiesto il rinvio del punto e una sospensione per una riunione dei Capigruppo, «vista la mancata condivisione dei nominativi con i gruppi di minoranza. È grave perché l'importanza della Paritetica richiede un coinvolgimento da parte di tutti.»
Al rientro in Aula, il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha dichiarato: «Abbiamo preso atto della volontà della maggioranza di non avviare una vera concertazione dei nominativi con l’opposizione. È una scelta che rivela una chiusura e che non favorisce una collaborazione capace di superare gli steccati politici. Non possiamo condividere queste modalità operative e, a nome dei gruppi Lega, La Renaissance e Fratelli d'Italia, chiedo il voto in cabina.»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha proposto «la continuità dei componenti di parte regionale, al fine di assicurare il suivi dei dossier già all'attenzione della Commissione paritetica. L'avvocato Vincenzo Nunziata, nominato nel 2025 in sostituzione di Francesco Saverio Marini dopo la sua elezione a giudice della Corte Costituzionale, ha dimostrato di conoscere la nostra realtà e di avere a cuore le tematiche che la interessano; la professoressa Barbara Randazzo, già componente di parte regionale da diversi anni, è una profonda conoscitrice dello Statuto speciale e ha mostrato grande interesse nel chiudere le situazioni che interessano la Valle d'Aosta; Aurelio Marguerettaz rappresenta la componente politica ed è un raccordo importante tra la comunità, le sue esigenze e la Paritetica.»
«Questa Commissione ha una funzione di grande rilevanza perché elabora schemi di decreti legislativi di attuazione dello Statuto che, nel tempo, hanno assunto un ruolo non solo attuativo ma anche applicativo, interpretativo e persino correttivo rispetto allo Statuto stesso - ha affermato la Capogruppo di AVS, Chiara Minelli -. La capacità di usare questo strumento purtroppo si è persa nella scorsa legislatura con zero decreti approvati in cinque anni! Abbiamo assistito a una baraonda di nomine, abbiamo avuto anche la Presidenza della Paritetica, affidata al consulente giuridico della Presidente Meloni, senza ottenere nessun risultato effettivo. Una riflessione sull'operato di quella Commissione sarebbe quindi necessaria. La Paritetica non può essere vista solo come un posto di prestigio, anche ben retribuito, in cui collocare qualcuno: bisogna affrontare la questione con responsabilità verso la comunità e coinvolgere il Consiglio. E invece si continua a tenerlo ai margini, senza neppure informarlo, se non all'ultimo minuto. Un metodo scorretto che non ci consente di scegliere compiutamente figure centrali per il futuro della nostra autonomia. Il Governo ci dice che "non dà spazio a condivisioni" di altri profili, dimostrando arroganza politica su una nomina che - è bene sottolinearlo - è di esclusiva competenza del Consiglio. Cambiano le maggioranze e i Presidenti dell'Assemblea, ma non cambiano i metodi. Non voteremo i soggetti che ci sono stati proposti.»
Il Consigliere Eugenio Torrione (AVS) ha sottolineato che «le norme di attuazione degli Statuti di autonomia hanno forza di legge prevalente rispetto alla norma statale. Rivestono quindi un ruolo determinante per la nostra Regione e, di conseguenza, la scelta dei componenti di parte regionale di una Commissione di tale portata non può essere fatta con le modalità proposte - o meglio imposte - oggi dal Governo. Senza alcuna concertazione e coinvolgimento della minoranza. È stata una non necessaria manifestazione muscolare di potere dei numeri. È purtroppo sempre più evidente la politicizzazione di questi incarichi a scapito dell'utilizzo di criteri di competenza tecnica, neutralità, trasparenza e collegialità di nomina.»
Il Consigliere Stefano Aggravi (CA) ha sostenuto che «le modalità di elezione della Paritetica sono sempre state molto particolari ma - si sa - fa parte della democrazia trovare dei punti di incontro anche se la sintesi non può soddisfare tutti. In questo momento siamo chiamati a fare una scelta di continuità rispetto al passato. La professoressa Randazzo e il professor Nunziata sono già stati votati anche da qualche Consigliere che oggi siede tra i banchi di minoranza, così anche per il Consigliere Aurelio Marguerettaz. Noi lasciamo agli altri i giudizi di merito e ci concentriamo sul raggiungimento del risultato.»
Per il Consigliere del PD-FP, Fulvio Centoz, «la Commissione paritetica ha un ruolo strategico per l’attuazione del nostro Statuto speciale e, pertanto, auspicavamo un metodo diverso. Procedere a maggioranza è per noi sbagliato e segue quanto già avvenuto all’inizio della legislatura con la nomina del Presidente della Regione e della Giunta, nonostante pareri discordanti. Un metodo che non consente un dialogo costruttivo con le minoranze: coinvolgere il Consiglio sarebbe stato un punto qualificante, ma la scelta odierna dice molto sui rapporti che si instaureranno con le opposizioni.»
«È importante procedere oggi con la nomina della Paritetica che ha un ruolo fondamentale per la difesa delle nostre prerogative regionali e per l'attuazione del nostro Statuto - ha osservato il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis -. Già nella scorsa legislatura, pur essendo all'opposizione, abbiamo sostenuto la nomina del professor Nunziata perché questo voto deve travalicare gli antagonismi di barricata. Ci sono in ballo dossier strategici per tutta la nostra comunità che non possono essere rimandati. Noi sosteniamo la continuità per il buon lavoro svolto e a questo riguardo sottolineo l’importante ruolo di cerniera tra Stato e Regione rivestito da Emily Rini nell’ambito della Commissione nel suo ruolo di componente di nomina statale.»
«Oggi chiediamo semplicemente che questa legislatura si distingua per onestà intellettuale istituzionale - ha evidenziato il Consigliere Massimo Lattanzi (FdI) -. Non vogliamo discutere su chi abbia fatto cosa in passato, ma riteniamo che i nominativi dovessero essere comunicati con anticipo, e non mezz’ora prima della discussione. Alziamo il livello del dibattito, a partire dai comportamenti e dallo stile. È un invito che rivolgiamo a tutti affinché vi sia reale correttezza istituzionale.»
Per il Consigliere Corrado Bellora (Lega VdA), «si è passati da una maggioranza autonomista-progressista a una autonomista di centrodestra, ma i metodi e le scelte di fondo restano gli stessi. E, visto che si vuole esaltare un sedicente nuovo rapporto con Roma - grazie all’apporto di Forza Italia -, mi chiedo perché, in uno degli organi più importanti per il dialogo con lo Stato, vengano riproposte esattamente le stesse persone già indicate dalla precedente maggioranza autonomista-progressista. Vorrei capire cosa sia cambiato.»
«Per noi la Paritetica non è un simbolo né un segno di appartenenza - ha detto il Capogruppo PD-FP, Jean-Pierre Guichardaz -: a suo tempo abbiamo votato queste persone perché ne conoscevamo competenze e solidità giuridica, non per appartenenza politica. La Commissione paritetica non è dei partiti, è della Valle d’Aosta: uno strumento fondamentale per difendere lo Statuto e costruire rapporti seri con lo Stato. La maggioranza parla molto di continuità - sul Defr, sul bilancio, sul programma di legislatura - ma se fosse reale, questo sarebbe stato il luogo naturale per dimostrarlo. Ci aspettavamo una presentazione del lavoro svolto e delle criticità ancora aperte, cosa che non è avvenuta. Non possiamo quindi votare un atto che invoca la continuità senza praticarla.»
A elezione avvenuta, il Consigliere Aurelio Marguerettaz ha ringraziato il Consiglio «per aver confermato la Paritetica uscente, che purtroppo non ha visto l’approvazione dei decreti legislativi nonostante il lavoro svolto. La Commissione ha approvato diversi schemi di norme di attuazione: il primo relativo alle grandi concessioni di derivazione d’acqua, poi la revisione dell’ordinamento del Conservatoire e il trattamento pensionistico dei Vigili del fuoco e dei Forestali. Un lavoro volto a tutelare gli interessi della Regione, che auspico possa proseguire su questa linea. Ora spetta al Consiglio dei Ministri muoversi per approvare i decreti legislativi.»
Il Consiglio ha anche preso atto della relazione annuale sulle attività condotte nel 2024 con riguardo al controllo strategico e a quello di gestione.





