C’è un filo – sottile ma resistente – che unisce la politica valdostana quando si parla di autonomia vera, quella che passa per i dossier più tecnici e delicati. Le concessioni idroelettriche sono uno di quei temi in cui si capisce subito chi vuole lavorare e chi vuole agitare il cartello mediatico. Lo si è visto anche in queste ore, dopo l’annuncio di AVS di presentare una nuova interpellanza parlamentare.
Il deputati della Valle d'Aosta, Franco Manes, invece, sceglie un’altra strada: quella istituzionale, quella del passo dopo passo, quella che chiede serietà. E risponde da Roma con toni pacati ma molto chiari.
«Ho scelto di depositare una mia personale iniziativa – spiega Manes – in coerenza con il percorso istituzionale già avviato, che vede impegnati sia la Commissione paritetica sia il Governo regionale nell’esame della norma di attuazione».
Una dichiarazione che, letta attentamente, è già una piccola lezione politica: niente fughe in avanti, niente forzature, niente ricerca di visibilità. Semplicemente continuità con il lavoro avviato da chi in questi mesi ha portato il dossier in fondo al binario giusto.
Manes lo ribadisce subito dopo, con una nettezza che raramente si sente nei palazzi romani: la sua azione «rimane improntata al dialogo e alla collaborazione, diversi da quelli adottati in altre iniziative presentate alla Camera».
Ed è qui che il suo messaggio si fa politico nel senso migliore del termine. Nessuna polemica aperta, ma una distinzione evidente: non tutte le iniziative hanno lo stesso peso, e non tutte seguono il metodo che una Regione autonoma si merita.
E francamente è difficile non condividere questo approccio. Quando si parla di acqua – la materia più preziosa delle nostre montagne, il cuore del nostro sistema idroelettrico – serve pazienza, competenza e un percorso limpido. Le bandierine servono a poco, qui bisogna portare a casa risultati.
L’interrogazione presentata da Manes (n. 4-06413), annunciata alla Camera il 20 novembre, ricostruisce con precisione chirurgica tutto l’iter previsto dall’articolo 48-bis dello Statuto speciale:
– la Commissione paritetica ha elaborato e approvato all’unanimità lo schema di decreto;
– il Ministro per gli affari regionali lo ha inviato al Consiglio regionale il 30 ottobre 2024;
– il Consiglio regionale ha espresso parere favorevole, ancora una volta all’unanimità, il 28 gennaio 2025;
– il 17 febbraio 2025 il testo è stato trasmesso alla Presidenza del Consiglio per l’approvazione definitiva.
Un percorso limpido, collettivo, di quelli che si fanno raramente rumore ma molta sostanza. Ed è su questo punto che Manes batte con decisione: «L’urgenza è condivisa, come dimostra il voto favorevole all’unanimità espresso dal Consiglio regionale».
Ecco perché la sua iniziativa parlamentare non è un atto isolato, ma un tassello logico. L’interrogazione chiede al Governo «quali tempistiche preveda per giungere rapidamente all’approvazione del decreto legislativo», così da permettere alla Regione di varare finalmente la normativa sulle concessioni idroelettriche.
Un passaggio fondamentale, che riguarda non solo gli operatori del settore ma l’intera comunità valdostana: entrate, sviluppo, gestione della risorsa acqua, autonomia energetica.
E, diciamocelo, anche dignità istituzionale.
La chiusura dell’onorevole è un richiamo che suona quasi come un invito a ricompattare la politica valdostana sul terreno dell’essenziale: «Su temi così importanti non esistono schieramenti politici: esiste soltanto la responsabilità di lavorare con serietà e correttezza istituzionale per ottenere risultati concreti».
Difficile non essere d’accordo. Anzi, verrebbe da domandarsi: come si può non esserlo?
Quando la Valle d’Aosta difende le sue prerogative statutarie, quando la Commissione paritetica lavora all’unanimità, quando il Consiglio regionale vota compatto, ogni divisione artificiale sembra stonare. Il metodo Manes – serio, coerente, istituzionale – è forse l’unico in grado di evitare che la politica si trasformi in un derby.
Ed è un metodo che, oggi più che mai, merita di essere sostenuto.





