ECONOMIA - 15 novembre 2025, 14:23

Morte di un familiare, tra burocrazia e diritti: quando va richiesta la pensione di reversibilità

La domanda di reversibilità è indipendente dalla successione: si può chiedere subito all’Inps senza attendere alcuna pratica ereditaria

Morte di un familiare, tra burocrazia e diritti: quando va richiesta la pensione di reversibilità

Molte famiglie, dopo la perdita di un congiunto, si ritrovano ad affrontare non solo il dolore, ma anche una serie di incombenze amministrative che spesso generano confusione. Tra queste, una delle domande più frequenti è se la pensione di reversibilità debba essere richiesta prima o dopo la dichiarazione di successione. Il dubbio nasce dall’idea, ancora molto diffusa, che la pensione ai superstiti sia una sorta di “bene ereditario”, una prestazione che si trasmette al pari degli altri elementi del patrimonio del defunto. In realtà non è così, e fare chiarezza è fondamentale per non perdere tempo e per tutelare chi, dopo una perdita, si ritrova magari in una condizione economica più fragile.

La pensione di reversibilità, infatti, è un diritto autonomo, riconosciuto ai familiari superstiti del pensionato o lavoratore deceduto allo scopo di garantire continuità di reddito e sostegno economico. Non appartiene al patrimonio del defunto e non rientra nell’eredità, motivo per cui la sua richiesta non è collegata alla presentazione della dichiarazione di successione. La reversibilità può — e sarebbe opportuno che fosse — richiesta immediatamente, dal giorno successivo al decesso, senza attendere alcun adempimento successorio. A stabilirlo è la normativa sulla previdenza ai superstiti che riconosce la decorrenza della prestazione dal giorno seguente alla morte, con il pagamento degli eventuali arretrati, qualora la procedura di accoglimento della domanda si protragga nel tempo.

La distinzione tra successione ereditaria e reversibilità è netta: l’eredità riguarda i beni patrimoniali del defunto e segue le regole del Codice civile, mentre la pensione ai superstiti è una prestazione previdenziale finalizzata a sostenere i familiari colpiti dalla scomparsa della principale fonte di reddito. Non a caso, si può rinunciare all’eredità senza perdere il diritto alla reversibilità e, allo stesso modo, si può essere titolari della prestazione pur non essendo eredi. La Cassazione ha inoltre chiarito che la pensione ai superstiti non entra nell’asse ereditario: se muore il beneficiario della reversibilità, la prestazione non viene “trasmessa” ad altri, salvo i casi previsti dalla legge in cui spettino quote ad ulteriori aventi diritto.

Discorso diverso riguarda la dichiarazione di successione, obbligo che ricade sugli eredi e che deve essere presentata entro dodici mesi dalla morte del de cuius. Serve a comunicare all’Agenzia delle Entrate il trasferimento del patrimonio e a verificare l’eventuale applicazione delle imposte. Non presentarla, o farlo in ritardo, significa esporsi a sanzioni e interessi, anche quando non sono dovute imposte di successione. La responsabilità degli eredi è solidale: l’amministrazione finanziaria può chiedere l’intero importo anche a uno solo di loro, lasciando poi a quest’ultimo l’onere di rivalersi sugli altri coeredi. Per questo, anche in presenza di patrimoni modesti, è sempre consigliabile non trascurare questo adempimento.

Tuttavia, è importante ribadirlo con chiarezza: eventuali ritardi, omissioni o irregolarità nella dichiarazione di successione non hanno alcuna conseguenza sul diritto alla pensione di reversibilità. Le due procedure restano separate e autonome. Chi ne ha diritto continuerà a percepirla in ogni caso, senza che la mancata o tardiva successione possa comprometterne il riconoscimento o il pagamento.

In sintesi, mentre la successione riguarda il patrimonio ereditario e comporta obblighi fiscali precisi, la pensione di reversibilità è uno strumento di tutela del reddito dei superstiti e non necessita di alcuna successione per essere richiesta. Nei momenti più difficili, quando la rapidità nel ripristinare una stabilità economica può diventare fondamentale, sapere che non è necessario attendere la conclusione delle pratiche ereditarie è un’informazione preziosa.

je.fe.

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