Non scrivo per compiacere, ma per far riflettere.
Perché la libertà non si mendica: si esercita.
E la parola, quando è libera, diventa il primo atto di giustizia.
Viviamo in un tempo in cui la parola è spesso ridotta a rumore, la politica a calcolo, la giustizia a spettacolo. Eppure, c’è chi crede ancora che scrivere significhi assumersi una responsabilità civile: quella di dire ciò che altri tacciono, di analizzare senza paura, di difendere senza compromessi.
È da questa convinzione che nascono le mie tre voci: politica, diritti e giustizia. Tre fili intrecciati che vogliono formare un’unica trama: la libertà di pensiero.
La politica: pensare, dire, agire
La politica non è solo potere, ma responsabilità. È partecipazione, confronto, libertà di espressione.
Ne scrivo senza filtri e senza appartenenze, osservando con occhio critico ma costruttivo la realtà valdostana e nazionale.
Non cerco di convincere: cerco di far pensare. Perché ogni opinione vera nasce dal confronto, non dall’obbedienza.
Ogni articolo politico sarà un invito alla riflessione — un atto di libertà, prima ancora che di critica.
I diritti: difendere i cittadini, sempre
La seconda voce è quella del cittadino comune, che troppo spesso resta schiacciato tra burocrazia e ingiustizie.
Qui nasce Il Paladino dei Diritti: uno spazio per chi chiede tutele, rispetto, ascolto.
Parlerò di diritti negati, di soprusi silenziosi, ma anche di strumenti concreti per difendersi.
Perché conoscere i propri diritti è il primo passo per essere davvero liberi.
La giustizia non deve servire il potere, ma il popolo.
La giustizia: verità contro manipolazione
Infine, la terza voce: Il Paladino della Giustizia.
Un approfondimento civile e giuridico sul futuro della giustizia italiana, sulla riforma in corso e sul referendum per la separazione delle carriere.
Chi giudica non può essere parte del potere che accusa: è una questione di etica, prima ancora che di tecnica.
Sono favorevole al referendum, e lo dico senza ambiguità: le correnti nella magistratura hanno deformato il principio di equità e devono essere superate.
Da qui al voto vedremo campagne velenose e inchieste costruite ad arte, ma la verità — come la libertà — non si lascia intimidire.
Ricordiamoci di Enzo Tortora, simbolo di un’Italia che non vuole più subire, ma vuole finalmente giustizia.
Una sola direzione: la libertà
Tre voci, un unico respiro civile.
Scrivo per chi crede che la politica possa essere servizio, che la legge debba essere tutela, che la giustizia sia un valore e non un’arma.
Non servo interessi, non temo etichette: difendo idee, persone, verità.
Perché la libertà non si delega: si esercita.
E la parola, quando è libera, resta il primo, indispensabile atto di giustizia.





