“Chi semina fatica, raccoglie eccellenza.” Così, con queste parole, si è aperta la serata di martedì 11 novembre al ristorante Intrecci di Aosta, organizzata dal Circolo Valdostano della Stampa per rendere omaggio alla storia del vino valdostano e a chi ne ha saputo tracciare il percorso di qualità e riconoscimento.
L’incontro, dal titolo “Vino valdostano: storia di fatica e di successo”, ha visto protagonista il dott. Giorgio Vola, figura di riferimento per la viticoltura e l’agricoltura valdostana, che ha ripercorso con passione e rigore scientifico le tappe del lungo cammino che ha portato i vini della nostra regione a imporsi per identità, valore e autenticità.
La presidente del Circolo, Mariagrazia Vacchina, vera anima dell’iniziativa, ha sottolineato nel suo intervento la finalità culturale dell’appuntamento: «È un momento fondamentale per valorizzare la cultura enogastronomica e informare correttamente cittadini e operatori del settore. Il vino valdostano è il frutto di lavoro, conoscenza e passione, e il Circolo vuole farne ambasciatore della nostra identità e delle nostre eccellenze».
Durante la serata non sono mancati momenti di sincera emozione. Commovente il pubblico riconoscimento tributato a Vola dalla sua stessa squadra al tavolo di presidenza, che ha ricordato con parole precise e sentite la determinazione, il coraggio e l’entusiasmo con cui il gruppo ha saputo portare a compimento il salto qualitativo del settore.
Un encomio tanto più significativo, come ha sottolineato Vacchina, “perché proveniente da una squadra molto variegata nei colori politici e indirizzata a una persona tanto retta quanto rigorosa”.
Tra gli applausi finali, anche il commento spontaneo di un partecipante ha colto lo spirito dell’incontro: «Grazie per la serata. Ammirato il miracolo prodotto da impegno, visione e umanità: la collaborazione tra diverse categorie ha dato veste metodologica e scientifica a un sapere che rischiava di restare disorganizzato».
Un evento riuscito, denso di contenuti e partecipazione, che ha unito convivialità e riflessione, rinnovando — ancora una volta — il valore del vino valdostano come simbolo concreto di fatica condivisa, eccellenza e identità.





