Lunedì 10 novembre, nella sede di Confindustria Valle d’Aosta, si è svolta la cerimonia di consegna delle borse di studio STEM promosse da CVA, il principale gruppo energetico valdostano, destinate a cinque studentesse meritevoli che hanno scelto di proseguire gli studi in ambito scientifico e tecnologico. Cinque giovani donne, cinque storie di impegno e talento che rappresentano una promessa per il futuro del territorio e del Paese.
Alla presenza del presidente Giovanni Aliboni e del direttore generale Enrico De Girolamo, le vincitrici hanno ricevuto un riconoscimento dal valore di 5.000 euro ciascuna, per un totale di 25.000 euro, destinato a sostenere il primo anno accademico 2025-2026. Un gesto concreto di incoraggiamento verso percorsi universitari STEM – acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics – ancora troppo spesso dominati dalla componente maschile.
Le borse sono state assegnate a:
Elisa Charles, diplomata al Liceo Scientifico e Linguistico “Edouard Bérard” di Aosta, iscritta a Biologia;
Marta Gerbaz, diplomata al Liceo delle Scienze Umane e Scientifico “Regina Maria Adelaide”, iscritta a Medicina Veterinaria;
Margot Pecoraro, diplomata al Liceo “Edouard Bérard”, iscritta a Ingegneria;
Marta Ratto, diplomata all’Istituzione Scolastica di Istruzione Liceale, Tecnica e Professionale di Verrès, iscritta a Scienze Biologiche;
Misia Ugonino-Gralino, diplomata al Liceo “Regina Maria Adelaide”, iscritta a Biotecnologie.
Cinque percorsi diversi, ma accomunati da un’idea di futuro in cui la conoscenza e la ricerca scientifica diventano strumenti di emancipazione e di crescita collettiva.
L’investimento nella conoscenza come leva di sviluppo
L’iniziativa rientra nel Piano di Sviluppo Integrato di CVA, che coniuga crescita industriale, sostenibilità sociale e valorizzazione del capitale umano. Le borse di studio non sono solo un aiuto economico alle famiglie, ma rappresentano un vero e proprio investimento nel talento e nella parità di opportunità.
Favorendo l’accesso delle giovani donne alle discipline tecnico-scientifiche, CVA contribuisce a colmare il divario di genere che ancora oggi segna il mondo della scienza, dell’ingegneria e delle tecnologie applicate. È un gesto di responsabilità sociale coerente con la missione dell’azienda: promuovere un modello di sviluppo sostenibile, inclusivo e attento alla formazione delle nuove generazioni.
Come ha ricordato il presidente Aliboni durante la cerimonia, “la transizione energetica non è solo una sfida tecnologica, ma anche culturale. Sostenere le studentesse che scelgono di affrontarla con competenza e passione significa costruire un futuro più equo, più verde e più intelligente”.
CVA, nata nel 2000 e con sede in Valle d’Aosta, è oggi l’unico operatore italiano integrato lungo l’intera filiera dell’energia “pure green”, attivo anche nell’efficientamento energetico. Il gruppo gestisce 936 MW di potenza idroelettrica, 134 MW fotovoltaici e 197 MW eolici, e punta a incrementare la capacità installata di 1 GW entro il 2029, in linea con il proprio piano strategico-industriale.
Un’azienda che parla il linguaggio dell’innovazione e che riconosce il valore della formazione come motore di competitività e coesione sociale. Le borse STEM diventano così un simbolo di alleanza tra industria, scuola e territorio, un ponte tra le competenze di oggi e i mestieri di domani.
Il nuovo bando per l’anno accademico 2026-2027 sarà pubblicato nel febbraio 2026 sul sito ufficiale del gruppo (https://www.cvaspa.it/borse-di-studio).
CVA sceglie di scommettere sulle giovani menti valdostane e sul loro desiderio di costruire, con scienza e coscienza, una società più sostenibile. Perché l’energia del futuro non nasce solo dagli impianti, ma dalle idee.
******STEM è l’acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics, cioè Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. Indica l’insieme delle discipline tecnico-scientifiche — quelle che formano le competenze più richieste nei settori dell’innovazione, della ricerca e dell’industria.
Negli ultimi anni si parla spesso anche di STEM al femminile, per promuovere la partecipazione delle ragazze e ridurre il divario di genere in questi ambiti, dove le donne sono ancora una minoranza.
Volendo, si usa anche una versione ampliata: STEAM, che aggiunge la A di Arts (arti e creatività), per sottolineare l’importanza del pensiero critico e creativo accanto a quello scientifico.





