Salute in Valle d'Aosta - 05 novembre 2025, 10:41

Tecnologia e salute tra le vette. Il 7 novembre incontro pubblico con Hervé Barmasse e Marco Cavana al nuovo polo universitario

Ad Aosta l’8 novembre il Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina di Montagna

Hervé Barmasse

Hervé Barmasse

La montagna come laboratorio d’innovazione, la scienza come compagna di cordata. Sarà Aosta, l’8 novembre 2025, a ospitare l’edizione nazionale del Congresso SIMeM – Società Italiana di Medicina di Montagna, un appuntamento che riunirà medici, ricercatori e operatori sanitari per fare il punto sulle nuove frontiere tecnologiche applicate alla salute e alla sicurezza in quota.

La cornice sarà quella della Caserma “Cesare Battisti”, sede del Centro Addestramento Alpino, simbolo perfetto di quel dialogo fra medicina, montagna e innovazione che è al centro del congresso. Il tema scelto per quest’anno – “Tecnologia e innovazione in medicina di montagna: sfide e opportunità” – apre infatti la strada a un confronto ampio, dai dispositivi di monitoraggio alla telemedicina, fino all’intelligenza artificiale e alle sue implicazioni etiche.

Ma l’evento non sarà solo per addetti ai lavori. La vigilia, venerdì 7 novembre, offrirà un’anteprima speciale con una serata aperta al pubblico al nuovo polo universitario: protagonista l’alpinista valdostano Hervé Barmasse, appena rientrato da una spedizione himalayana, che dialogherà con il medico rianimatore Marco Cavana e con Guido Giardini, Direttore della Neurologia dell’Ospedale di Aosta e responsabile dell’Ambulatorio di Medicina di montagna. Un incontro che promette emozioni e riflessioni, tra scienza, fatica e libertà verticale.

Il congresso, organizzato dall’Azienda USL della Valle d’Aosta insieme alla Società Italiana di Medicina di Montagna, è frutto di un lavoro condiviso con il Centro Addestramento Alpino e con l’Istituto di Medicina ed Emergenza in Montagna dell’Eurac di Bolzano. Apriranno i lavori il Generale di Brigata Alessio Cavicchioli, l’Assessore alla Sanità Carlo Marzi, il Direttore generale dell’Azienda USL Massimo Uberti e la Rettrice dell’Università della Valle d’Aosta Manuela Ceretta.

«La medicina di montagna – sottolinea Guido Giardini – è un ambito in continua evoluzione, che richiede una stretta collaborazione tra ricerca scientifica, tecnologia e pratica clinica. Questo congresso è un’occasione preziosa per condividere esperienze e innovazioni che possono migliorare la sicurezza, la prevenzione e la qualità dell’assistenza sanitaria negli ambienti montani e remoti».

Il programma scientifico, coordinato da Giardini e da Giacomo Strapazzon, direttore dell’Istituto di Medicina ed Emergenza in Montagna dell’Eurac e presidente SIMeM, spazierà dalla sicurezza nella frequentazione della montagna alle nuove tecnologie per la telemedicina, dalle ricerche in alta quota e in ambienti estremi all’applicazione dell’intelligenza artificiale in contesti remoti.

Tra i momenti più attesi, la lettura magistrale del professor Samuel Verges (Université Grenoble Alpes) e la tavola rotonda “Cammini condivisi: intelligenza artificiale, etica e futuro tra le vette”, che metterà a confronto esperti italiani e internazionali dei settori medico, accademico e della sicurezza alpina.

L’evento gode del patrocinio dell’Università della Valle d’Aosta, della Fondazione Montagna Sicura, dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Valle d’Aosta e del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).

Accreditato ECM con 8 crediti formativi, il congresso è aperto a medici, infermieri, biologi, psicologi e operatori della montagna. Le iscrizioni sono già disponibili sul Portale per la Formazione in Sanità della Valle d’Aosta (ecm.regione.vda.it) fino al 6 novembre 2025.

Una due giorni che promette di unire la passione per la montagna al meglio della ricerca scientifica, ricordando che anche in vetta — dove l’aria è più sottile — la conoscenza è la vera boccata d’ossigeno.

red/cro

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