Governo Valdostano - 05 novembre 2025, 17:17

Renzo Testolin, candidato alla Presidenza della Regione, ha illustrato il programma di Governo

Respinta una questione pregiudiziale sull'elezione del Presidente

Renzo Testoli

Renzo Testoli

Nella seduta mattutina del 5 novembre 2025, dopo l'elezione del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza, il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, a nome degli eletti della maggioranza, ha proposto il Consigliere Renzo Testolin (UV) alla carica di Presidente della Regione.

Il Consigliere Testolin ha quindi presentato il Programma di legislatura 2025-2030 «che ha come filo conduttore il principio di sostenibilità ambientale, economica e sociale, fondamentale per affrontare sfide globali, tenendo sempre presenti e valorizzando le nostre specificità culturali, linguistiche e territoriali. Proseguiremo e ultimeremo le attività che abbiamo avviato nella scorsa legislatura dando priorità, tra gli altri, ai dossier già oggetto di esame da parte della Commissione paritetica, tra i quali riveste particolare rilevanza lo schema di decreto legislativo per le concessioni di derivazione d’acqua già approvato dal Consiglio regionale, così come le altre norme di attuazione già presentate e giacenti nella Commissione paritetica. Vogliamo anche rinnovare il nostro Statuto speciale per adeguarlo alle nuove esigenze partendo dal principio dell'intesa, mantenendo salde le nostre prerogative identitarie e rinnovare il dialogo con il Governo italiano in materia di cooperazione su tematiche e interventi di respiro internazionale (Tunnel Monte Bianco e Gran San Bernardo). Sosterremo un'economia dinamica e competitiva, investendo su innovazione, ricerca e imprenditoria giovanile. Valorizzeremo l'agricoltura come primo presidio del territorio e punteremo su un turismo destagionalizzato e di qualità, che sappia accogliere in tutte le stagioni. La transizione energetica sarà una priorità: vogliamo una Valle fossil fuel free, attraverso le comunità energetiche rinnovabili e l'efficienza dei nostri immobili.  La salute resta al primo posto: realizzeremo il nuovo Presidio unico ospedaliero e potenzieremo la medicina di territorio, per cure sempre più vicine ai cittadini. Investiremo su scuola e università di qualità, sulla cultura e sul nostro patrimonio linguistico, perché l'istruzione è il motore dello sviluppo e la cultura la nostra identità. Tutto questo sarà possibile grazie ad una gestione attenta delle risorse e in collaborazione con gli enti locali e le parti sociali.»

Il Consigliere Testolin ha poi presentato l'articolazione degli Assessorati proponendo: Luigi Bertschy alla carica di Assessore allo sviluppo economico, formazione, lavoro, trasporti e mobilità sostenibile con funzioni di Vicepresidente; Leonardo Lotto all'Assessorato affari europei, innovazione, Pnrr, politiche nazionali per la montagna e politiche giovanili; Speranza Girod all'Assessorato agricoltura e risorse naturali; Mauro Baccega all'Assessorato bilancio, finanze e politiche creditizie; Erik Lavevaz all'Assessorato istruzione, cultura e politiche identitarie; Davide Sapinet all'Assessorato opere pubbliche, territorio e ambiente; Carlo Marzi all'Assessorato sanità, salute e politiche sociali; Giulio Grosjacques all'Assessorato turismo, sport e commercio.

Questione pregiudiziale

Prima di iniziare l'illustrazione del programma, il Consiglio regionale ha respinto - con 21 voti contrari e 14 a favore - la questione pregiudiziale prevista dall'articolo 61 del Regolamento interno dell'Assemblea rispetto all'elezione del Consigliere Renzo Testolin alla carica di Presidente della Regione.

Il Capogruppo di Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni, Alberto Zucchi, ha posto la questione pregiudiziale: «Alla luce dell'ennesimo parere sul punto chiediamo un avvaloramento da parte dell'Ufficio legislativo del Consiglio regionale che è a garanzia di tutti i Consiglieri e non soltanto di una parte. I tre pareri sono diversi tra loro ed è inconcepibile che l'Ufficio legislativo non si esprima: sarebbe un precedente pericoloso che porterebbe a privilegiare l'espressione di pareri terzi rispetto ai pareri di legittimità del Consiglio regionale. Chiediamo di sapere se per questo Ufficio la tesi del professor Lupo è avvalorata.»

Il Presidente del Consiglio, Stefano Aggravi, ha ricordato che «gli uffici non possono essere sollecitati su questo punto. Si chiede un visto di legittimità agli uffici, ma non è prevista un'istruttoria né una valutazione di tipo amministrativo: l'elezione del Presidente della Regione è un atto politico. A supporto della decisione dei Consiglieri nella precedente legislatura era stato richiesto un parere ad un costituzionalista dall'Ufficio di Presidenza. Oggi si chiede un ennesimo parere, ma questo non è un atto amministrativo: chiedere un visto di legittimità su di un atto politico costituirebbe uno sconfinamento tra il livello politico e quello amministrativo. Se questa Presidenza o gli uffici dessero l'ennesimo parere o una qualsiasi "validazione" di un parere terzo andrebbero oltre le loro competenze, al di là della legge.»

La Capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Chiara Minelli, ha sostenuto la richiesta di pregiudiziale: «Fin dal 15 ottobre dello scorso anno ho posto la questione dell'eleggibilità con domanda scritta al Presidente del Consiglio che ha risposto dopo 45 giorni in maniera elusiva, dicendo che si sarebbe affrontato il problema dell'eleggibilità riguardante alcuni specifici Consiglieri nel momento in cui se ne fosse verificata l'eventualità.  Ad oggi abbiamo tre pareri molto diversi tra loro e trovo sconcertante che non ci sia una posizione da parte della Presidenza del Consiglio: non si può delegare ai giuristi quella che è una responsabilità della politica. La legge 21/2007 è stata fatta dal Consiglio regionale che si deve assumere la sua paternità e la responsabilità di applicarla. La ratio legis, dal nostro punto di vista, è chiara, così come è chiara la lettera, ma il Consiglio non è messo nella condizione di essere certo di compiere un atto conforme alla legge votando la persona proposta alla carica di Presidente della Regione.»

Per il Capogruppo dell’Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, «le valutazioni sull’eleggibilità potranno essere espresse durante la discussione generale sulla proposta del candidato alla Presidenza della Regione. Al momento non vi sono motivi per non affrontare questo punto all’ordine del giorno. Respingiamo, quindi, la questione sospensiva.»

Il Capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, ha ringraziato «per la possibilità di potersi esprimere su questo punto dando un'interpretazione estensiva del testo, che va oltre l'atto amministrativo. Non si tratta di intervenire nel merito dell'eleggibilità o ineleggibilità dei colleghi presenti in Aula.  È una questione di tipo gestionale: ci sono due pareri che sono stati richiesti dai singoli esponenti di alcune forze politiche e uno che è stato richiesto proprio dal Consiglio. Sono tutti pareri terzi che non hanno una validazione da parte degli uffici consiliari. Chiediamo quindi che queste strutture e il Segretario generale ci dicano quale sia il parere da seguire.  Dateci la conferma che questa è effettivamente la posizione del Consiglio in modo da poter esprimere il voto senza che questo venga inficiato da valutazioni successive.»

Il Consigliere di PD - Federalisti Progressisti, Jean-Pierre Guichardaz, nel dichiarare il proprio sostegno alla questione pregiudiziale, ha osservato: «I pareri restano tali; tuttavia, non si tratta tanto della tutela dei singoli Consiglieri - che non rispondono delle opinioni espresse in Aula - quanto della tutela della Regione. Sosteniamo quindi la questione pregiudiziale con l’obiettivo di garantire certezza nell’applicazione della norma. Noi possiamo legiferare correttamente in Consiglio regionale, ma se permangono dubbi applicativi, il rischio è che gli atti amministrativi conseguenti possano essere compromessi. Per questo il dibattito, al di là delle posizioni politiche, deve essere approfondito: è una questione che riguarda il buon funzionamento dell’Aula e della nostra amministrazione. Non possiamo aprire una nuova legislatura con l’ombra di una legge non pienamente chiara, né con la prospettiva che le sue ricadute amministrative vengano vanificate da interpretazioni divergenti. Chiediamo quindi un chiarimento preventivo, nell’interesse dell’istituzione e della comunità valdostana.»

Files:
 Programma di legislatura 2025-2030 (313 kB)

red

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