FEDE E RELIGIONI - 03 novembre 2025, 08:00

Papa Leone XIV: Dio non perde nessuno

L'Angelus di oggi di papa Leone XIV. E ieri pomeriggio la Santa Messa al Cimitero monumentale del Verano di Roma. Gli appelli per la pace in Sudan e Tanzania

Papa Leone XIV: Dio non perde nessuno

Di Antonio Tarallo - ACI Stampa

Un timido sole su piazza San Pietro accoglie i pellegrini giunti per l'Angelus della domenica di papa Leone XIV. Un sole timido, offuscato da qualche nuvola: si intravede la luce al di là delle nuvole. E' il giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti : malinconia e speranza s'intrecciano in questo giorno e il cielo romano, oggi, ne diventa metafora. 

"La risurrezione dai morti di Gesù, il Crocifisso, in questi giorni di inizio novembre illumina il destino di ognuno di noi. È Lui stesso ad avercelo detto: «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno». Così, è chiaro il centro delle preoccupazioni di Dio: che nessuno sia perso per sempre, che ciascuno abbia il suo posto e brilli nella sua unicità", così esordisce il pontefice affacciato dalla finestra del suo studio del Palazzo Apostolico.  

E poi il pensiero del papa corre alla solennità di ieri, di Tutti i Santi. Nella meditazione di oggi, papa Leone XIV ricorda allora le parole di Benedetto XVI:  "l'espressione “vita eterna” vorrebbe dare un nome a questa attesa insopprimibile: non una successione senza fine, ma l'immergersi nell'oceano dell'infinito amore, nel quale il tempo, il prima e il dopo non esistono più. Una pienezza di vita e di gioia: è questo che speriamo e attendiamo dal nostro essere con Cristo" continua papa Leone XIV. 

 Entra nel vivo della Commemorazione di tutti i fedeli defunti che - per il pontefice- "ci porta il mistero ancora più vicino. La preoccupazione di Dio di non perdere nessuno, infatti, la conosciamo dall'interno ogni volta che la morte sembra farci perdere per sempre una voce, un volto, un mondo intero. Ogni persona, infatti, è un mondo intero. Quella di oggi, dunque, è una giornata che sfida la memoria umana, così preziosa e così fragile. memoria di Gesù – della sua vita, morte e risurrezione – l'immenso tesoro di ogni vita è esposto alla dimenticanza".  

E infine la sua attenzione si concentra sulla tradizionale visita ai cimiteri "in cui il silenzio interrompe la frenesia del fare" afferma il pontefice. Ripete le parole del Credo: «Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà». Per papa Leone XIV in questa frase "commemoriamo, dunque, il futuro. Non siamo chiusi nel passato, nelle lacrime della nostalgia. Nemmeno siamo sigillati nel presente, come in un sepolcro". E concludo con un invito per tutti i fedeli: "La voce familiare di Gesù ci raggiunga, e raggiunga tutti, perché è la sola che viene dal futuro. Ci chiama per nome, ci prepara un posto, ci libera dal senso di impotenza con cui rischiamo di rinunciare alla vita. Maria, donna del sabato santo, ci insegni ancora a sperare" concludono il papa.

E dopo la recita dell'Angelus alcune parole sulla situazione internazionale: "Seguo le tragiche notizie che giungono dal Sudan, in particolare dalla città di El Fasher,nel martoriato Darfur settentrionale. Violenze indiscriminate contro donne e bambini, attacchi ai civili inermi e gravi ostacoli all'azione umanitaria stanno causando sofferenze inaccettabili a una popolazione già stremata da lunghi mesi di conflitto. Preghiamo affinché il Signore accolga i defunti, sostenga i sofferenti e tocchi i cuori dei responsabili. Rinnovo un accurato appello alle parti coinvolte per un cessato il fuoco e l'apertura urgente di corridoi umanitari. Invito, infine, la comunità internazionale a intervenire con decisione e generosità per offrire assistenza e sostenere quanti si prodigano nel portare soccorso. Preghiamo anche per la Tanzania, dove, dopo le recenti elezioni politiche, sono scoppiati scontri con numerose vittime. Invito tutti a evitare ogni forma di violenza e a percorrere la via del dialogo. Saluto tutti voi, romani e pellegrini dall'Italia".

E il papa ha commemorato i defunti, ieri pomeriggio alle 16,00, con una Santa Messa al Cimitero monumentale del Verano di Roma. Nel pomeriggio è andato a pregare anche presso le tombe dei pontefici. 

SU