Ogni anno il 4 novembre richiama l’attenzione sull’importanza della memoria militare e civile dell’Italia: la data ricorda la fine del conflitto mondiale del 1918 e, più in generale, la missione delle Forze Armate nella tutela della patria e della libertà. In Valle d’Aosta questo giorno viene celebrato con modalità che combinano l’aspetto istituzionale, l’omaggio ai caduti e un invito al cittadino a riflettere sul significato dell’essere parte di una comunità autonoma.
In particolare, nella città di Aosta la giornata prende il via alle ore 10 in Cattedrale con la Santa Messa celebrata dal vescovo di Aosta, mons. Franco Lovignana, e proseguirà alle 11, 30 alla Caserma Cesare Battisti con l’alzabandiera, la deposizione di una corona al Monumento al Soldato Valdostano e i discorsi ufficiali delle autorità locali e militari.
Per i più curiosi, in alcune edizioni è prevista, dalle ore 10 alle 16,30, l’apertura al pubblico della Caserma “Battisti”, dove vengono mostrati mezzi e materiali dell’Esercito, e sono organizzate attività dimostrative come l'arrampicata su ponte tibetano o simulatori di tiro.
Ma la portata simbolica va oltre: la Valle d’Aosta — con la sua storia autonoma, l’identità bilingue e il retaggio militare di frontiera — vive il 4 novembre anche come occasione per riaffermare valori civici, unità territoriale, coesione intergenerazionale. Un articolo recente l’ha interpretato come “un momento dedicato alla memoria dei caduti, alla gratitudine verso chi ha servito, e all’impegno verso la democrazia”.
Dal punto di vista pratico, ecco le principali iniziative:
Ore 10 santa Messa in Cattedrale
Ore 11.30 circa: ritrovo alla Caserma Cesare Battisti ad Aosta, alzabandiera, interventi delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, autorità locali e militari.
Deposizione della corona al Monumento al Soldato Valdostano.
Possibili visite guidate a strutture militari o mostre aperte al pubblico (in alcune precedenti edizioni).
Cerimonia conclusiva con ammainabandiera in tarda giornata.
Come giornalista valdostano, non posso non sottolineare che questa giornata offre una doppia opportunità: da un lato la dimensione nazionale – unità, Forze Armate, memoria –, dall’altro la dimensione regionale – la Valle d’Aosta che riflette sulla propria identità, sul ruolo che le forze militari e civili hanno avuto sul territorio di montagna, sul contributo delle nostre generazioni al mantenimento della coesione sociale. È un momento opportuno per chiedersi: come valorizziamo la nostra autonomia, la nostra storia, all’interno di uno Stato e di un contesto europeo che cambia?
Qualche suggerimento per il lettore
- Se puoi, partecipa alla cerimonia: vedere da vicino le Forze Armate, ascoltare i discorsi, rendere visibile la presenza civile è un gesto di cittadinanza.
- Porta con te una riflessione o un gesto: ad esempio, un pensiero per quei valdostani che servirono e che oggi magari sono dimenticati.
- Coinvolgi i giovani: spiegare perché esistono queste celebrazioni significa trasmettere valori critici e civici, non solo ritualità.
- Un occhio locale: chiedersi quanto questa giornata sia sentita dalle comunità della montagna, dei piccoli comuni. Come farla vivere non solo ad Aosta ma anche nelle frazioni?

Il 4 novembre non è una semplice ricorrenza: è un’occasione per fermarsi, ricordare, partecipare e interrogarsi. In Valle d’Aosta assume una dimensione tutta sua, arricchita dalla complessità dell’autonomia, della bilinguità, del contesto alpino. Per noi cittadini autonomisti, è un giorno da vivere con consapevolezza: non solo come spettatori della memoria, ma come attori della democrazia e dell’identità.





