Aosta Capitale - 02 novembre 2025, 08:00

LETTERA APERTA AL SINDACO ROCCO

Revochi l’aumento: ha deluso ancor prima di iniziare

LETTERA APERTA AL SINDACO ROCCO

Signor Sindaco,
alla prima seduta del Consiglio comunale di Aosta ha voluto dare un segnale forte. E lo ha dato. Peccato fosse quello sbagliato.
Il suo primo atto ufficiale non è stato un gesto verso la città, ma verso se stesso e verso i consiglieri: un aumento delle indennità. Un provvedimento che ha fatto infuriare buona parte dei cittadini, unendo – paradossalmente – chi l’ha votata e chi l’ha combattuta. Complimenti, obiettivo centrato: Aosta è finalmente unita, ma contro di lei.

Lei stesso, commentando il risultato elettorale – risicato, con soli quindici voti di scarto – aveva detto che “la città è divisa” e che la sua amministrazione avrebbe dovuto “essere l’amministrazione di tutti”.
Bene, con questa decisione ha dimostrato esattamente il contrario: ha allargato la frattura tra palazzo e cittadini, alimentando la sfiducia verso una politica che continua a parlare di sacrifici… purché li facciano sempre gli altri.

Invece di occuparsi delle urgenze della città – del decoro, della sanità, dei servizi, dei quartieri dimenticati – ha scelto di pensare al portafoglio degli amministratori. Poi si è arrampicato sugli specchi, provando a giustificare l’ingiustificabile: ha parlato di “dignità dei consiglieri”.
Le ricordo, Sindaco, che i consiglieri comunali hanno diritto ai permessi retribuiti, quindi non sottraggono nulla al loro lavoro. Forse dovranno rinunciare a qualche hobby o a una serata libera, ma nessuno li ha obbligati a candidarsi. La politica è servizio, non un mestiere da retribuire meglio degli altri.

E allora vediamo di smontare, punto per punto, la sua memoria difensiva.

Lei dice che l’aumento “non significa regalare soldi alla politica, ma difendere la qualità democratica”.
Ma quale qualità, Sindaco? Quella che comincia premiando se stessi prima ancora di affrontare i problemi della città? Quella che si giustifica con parole altisonanti mentre fuori da Palazzo stanno chi chiude le serrande, chi è in cassa integrazione, chi non riesce ad arrivare a fine mese, chi deve scegliere se pagare le bollette o comprare le medicine?

Lei sostiene che solo compensi più alti possono garantire la partecipazione dei cittadini comuni.
Ma la partecipazione non si compra, si conquista con l’esempio, con la sobrietà, con l’ascolto.
Non serve guadagnare di più per dedicarsi alla città, serve crederci di più.
E se davvero un consigliere comunale non riesce a trovare tempo e motivazione per occuparsi dei bisogni della comunità senza un aumento del 20%, allora forse non è il consigliere giusto per rappresentarla.

Sindaco Rocco, questa scelta è uno schiaffo a chi vive con poco, a chi chiede solo rispetto e serietà.
Lei aveva promesso di unire Aosta, ma ha iniziato col dividerla.
Per rimediare, c’è una sola via: revocare l’aumento.
Non per compiacere l’opposizione, ma per restituire un briciolo di fiducia a una città che si è già sentita tradita ancor prima che lei iniziasse davvero a governare.

Con rispetto,
Un cittadino indignato, ma ancora disposto a sperare.

pi.mi.

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