CRONACA - 18 ottobre 2025, 11:41

Corruzione al traforo del Monte Bianco, Emily Rini annuncia il pugno duro

Il tribunale del riesame di Torino dovrà pronunciarsi nelle prossime ore sulla richiesta di misure cautelari della Procura di Aosta nei confronti di sette indagati per presunta corruzione e reati fiscali. La presidente della Sitmb e coordinatrice di Forza Italia VdA promette tolleranza zero e si costituirà parte civile

Corruzione al traforo del Monte Bianco, Emily Rini annuncia il pugno duro

Il tribunale del riesame di Torino, come anticipato oggi dall'Agenzia Ansa, sarà chiamato a decidere nelle prossime ore su una vicenda che ha già scosso la Valle d’Aosta: sette persone sono indagate per presunta corruzione legata all’affidamento e all’esecuzione dei lavori della galleria di Entrèves, al traforo del Monte Bianco, a Courmayeur.

La Procura di Aosta ha fatto ricorso al riesame dopo che il gip aveva respinto la richiesta di misure cautelari. Davanti ai giudici torinesi si sono presentati Oreste Pizzetti, ex dipendente della Società Italiana Trafori del Monte Bianco (Sitmb), e gli imprenditori edili Pasquale, Nicola e Rosario Liporace. Con loro anche gli amministratori della Ng Strade, Antonella e Bruno Bortone, e Massimiliano Opramolla, titolare della Techne Spa.

Le accuse, a vario titolo, sono pesanti: corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, riciclaggio, rivelazione di segreti d’ufficio e reati tributari. Le indagini, avviate dai carabinieri lo scorso novembre, descrivono un giro di subappalti e favoritismi che avrebbe garantito vantaggi personali a chi era responsabile dei lavori.

Secondo l’accusa, Pizzetti, allora responsabile dell’affidamento dei lavori, non avrebbe comunicato alla Sitmb che la Ng Strade aveva subappaltato parte dei lavori ai Liporace, per oltre 168 mila euro, in modo da trarne un vantaggio personale. Allo stesso tempo, gli amministratori della Ng Strade avrebbero affidato parte dei lavori senza autorizzazione e con omissioni fiscali.

Emergono poi altre presunte irregolarità: sempre secondo l’accusa, Pizzetti avrebbe affidato senza gara la manutenzione di una piazzola di sosta al Traforo del Monte Bianco alla società Techne Spa di Opramolla, in cambio della promessa di assunzione e un salario da 5.000 euro al mese.

Di fronte a questa vicenda, la presidente della Sitmb e coordinatrice di Forza Italia Valle d’Aosta, Emily Rini, ha annunciato con fermezza che la società si costituirà parte civile e promette tolleranza zero. «La Sitmb non tollera comportamenti illeciti. La trasparenza e la legalità devono prevalere: chi sbaglia paga e chi opera correttamente deve essere tutelato», ha dichiarato Rini.

Il caso porta di nuovo alla luce un fenomeno preoccupante: la corruzione sembra dilagare anche in settori strategici come le grandi infrastrutture. Per la Valle d’Aosta, si tratta di un monito chiaro: senza trasparenza e controlli severi, la fiducia nei progetti pubblici rischia di essere gravemente compromessa.

red/cro

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