«Un risultato importante, frutto di un grande lavoro di squadra». Con queste parole l’onorevole Enzo Amich, commissario di Fratelli d’Italia per la Valle d’Aosta, commenta a caldo l’esito del ballottaggio nel capoluogo.
Una manciata di voti – quindici, per la precisione – separa il candidato sindaco Giovanni Girardini e la candidata vicesindaco Sonia Furci dal traguardo finale. Una distanza minima, quanto basta per rendere la sconfitta “indigesta ma onorevole”, come l’ha definita un militante, mentre lo scrutinio notturno regalava più brividi che sonno.
Il comunicato di FdI parla di “recupero di centinaia di voti rispetto al primo turno”, un segnale di fiducia crescente dei cittadini e di riconoscimento per una proposta politica che – almeno a giudicare dalle urne – ha saputo mobilitare energie e simpatizzanti fino all’ultimo seggio. «È il frutto di un impegno collettivo esemplare», sottolinea Amich, rimarcando il tono istituzionale e la compattezza del gruppo.
Il partito ora invita alla calma: si attendono i conteggi e i controlli di rito, e nel caso emergano anomalie o discrepanze “si valuterà con la coalizione l’opportunità di un ricorso”. Una frase che vale come avviso politico e, allo stesso tempo, come modo elegante per tenere il motore acceso.
Dietro le parole misurate, però, non manca un pizzico di pepe. Qualcuno tra i sostenitori sussurra che, con un paio di telefonate in più e qualche volantino in meno, la storia sarebbe potuta andare diversamente. Ma la linea ufficiale resta quella della disciplina e del ringraziamento: “Continueremo a rappresentare con equilibrio e competenza le istanze dei cittadini e a contribuire al futuro della comunità valdostana”.
Tradotto: la campagna è finita, ma la partita politica è appena cominciata. E ad Aosta, si sa, anche le sconfitte di misura possono pesare come vittorie.





