FEDE E RELIGIONI - 09 ottobre 2025, 12:00

Messaggio della Consulta Regionale Pastorale Salute

Presieduta dal vescovo delegato CEP mons. Marco Brunetti, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale 10 ottobre 2025

Messaggio della Consulta Regionale Pastorale Salute

Stiamo vivendo un Anno Santo, un tempo di grazia e di salvezza, un tempo in cui siamo “chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio” (Papa Francesco, Spes non Confundit, n. 10).

La vita del cristiano, se affrontata nel segno dell’aderenza al Vangelo, richiede un costante impegno spirituale e sociale, finalizzato a testimoniare la speranza. Il tempo di Giubileo può essere occasione per rinnovare questo impegno attraverso azioni concrete, anche piccole, che siano segni di fiducia e vicinanza per i tanti fratelli e sorelle che vivono situazioni di sofferenza mentale.

“Sedici milioni di italiani hanno problemi di salute mentale e il trend è in aumento: nel 2023 i casi sono stati il sei per cento in più del 2022 e, nell’ultimo decennio, si sono quintuplicati. Tre diagnosi su quattro riguardano ansia e depressione. Ma c’è una porzione molto alta di persone che non riesce a trovare aiuto: più di due milioni, secondo le stime. […]
Il disagio delle fasce più giovani della popolazione si manifesta nell’aumento dei disturbi alimentari, nell’uso di sostanze e nei comportamenti autolesivi, fino al suicidio.”
(Fonte: la Repubblica, 3 aprile 2025)

Anche chi non è professionista della sanità può fare molto per contribuire al mantenimento di un buon livello di salute mentale, nel contesto delle proprie relazioni più strette e della comunità di appartenenza.

Esistono azioni semplici ma dal grande valore umano, veri balsami per le ferite di chi si sente solo ed escluso: dedicare ascolto e attenzione, con la necessaria pazienza, quando incontriamo situazioni di sofferenza e disagio mentale — che spesso coinvolgono l’intera famiglia — e superare la tentazione alla rassegnazione e all’impotenza che a volte ci pervade.
Promuovere una comunità che veda tutti protagonisti e responsabili, e testimoniare la bellezza di una vita spirituale intensa e attenta al prossimo, sono passi concreti verso una società più accogliente.

La prevenzione del disagio, la promozione e la cura della salute mentale — attraverso strutture adeguate, personale formato e progetti centrati sulla persona sofferente — devono restare al centro dell’attenzione, in particolare per le istituzioni sanitarie pubbliche.
Cura delle comunità cristiane sia vigilare affinché il trattamento rivolto alle persone con disturbi psichici sia sempre improntato al rispetto della dignità di ogni essere umano.

“Non manchi l’attenzione inclusiva verso quanti, trovandosi in condizioni di vita particolarmente faticose, sperimentano la propria debolezza, specialmente se affetti da patologie o disabilità che limitano molto l’autonomia personale. La cura per loro è un inno alla dignità umana, un canto di speranza che richiede la coralità della società intera.”
(Papa Francesco, Spes non Confundit, n. 11)

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