Il Castello di Aymavilles si accenderà di luce viola ciclamino il 18 ottobre, per ricordare che l’afasia non toglie solo le parole, ma spesso anche la sicurezza, l’autonomia, i legami. È la XVII Giornata Nazionale dell’Afasia, promossa in tutta Italia da A.L.I.Ce. – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, a cui anche la Valle d’Aosta aderisce con un’iniziativa simbolica ma dal forte valore civile e sociale.
L’afasia è uno dei postumi più gravi e invalidanti dell’ictus, un disturbo del linguaggio che può manifestarsi con difficoltà a parlare o a comprendere ciò che viene detto. Colpisce circa il 30% dei sopravvissuti a un ictus, e in Italia si stimano ogni anno 100.000 nuovi casi, di cui circa 20.000 con diagnosi recenti.
«In Valle d’Aosta si registrano circa 250 nuovi casi di ictus ogni anno – sottolinea Lorella Zani, presidente di A.L.I.Ce. Valle d’Aosta Odv –. È fondamentale riconoscere subito i sintomi, come difficoltà a parlare, deviazione della bocca, alterazioni visive, perdita di forza o sensibilità a un lato del corpo, squilibri improvvisi, e chiamare immediatamente il 112. L’ictus è una patologia tempo-dipendente: prima si interviene, maggiori sono le possibilità di salvare la vita e ridurre le disabilità».
Nel percorso di recupero, il logopedista è la figura centrale, soprattutto nei primi dodici mesi dopo l’evento. Ma la riabilitazione non è solo clinica: diventa presto anche sociale e relazionale. È qui che entrano in gioco i familiari, i caregiver e l’intera comunità.
Accanto alla logopedia, negli ultimi anni si è affermata la musicoterapia, che stimola vie cerebrali diverse da quelle del linguaggio. «Molte persone afasiche, pur non riuscendo a parlare, riescono a cantare – spiegano i volontari di A.L.I.Ce. –. Il canto diventa una chiave per sbloccare emozioni e parole rimaste imprigionate».
Da questa idea sono nati in varie regioni italiane i “Cori degli afasici”, gruppi che uniscono riabilitazione e socialità. In Valle d’Aosta, l’esperienza ha preso forma con il Coro AliAli, che si riunisce ogni martedì dalle 16:30 alle 17:30 presso la struttura J.B. Festaz ad Aosta.
«Il nostro coro è aperto a tutti – racconta Zani –: malati, familiari, volontari. Cantare insieme aiuta a recuperare capacità linguistiche, ma soprattutto a ritrovare fiducia, serenità e voglia di stare con gli altri. È una medicina dell’anima».
La Giornata del 18 ottobre è un invito a guardare l’afasia non solo come una patologia, ma come una sfida collettiva di consapevolezza.
Illuminare il Castello di Aymavilles non significa solo accendere un monumento, ma accendere l’attenzione su un tema ancora poco conosciuto, che tocca da vicino centinaia di famiglie valdostane.
«L’afasia ti lascia senza parole – conclude la presidente di A.L.I.Ce. – ma non deve toglierti la voce. Ogni gesto di sensibilizzazione, ogni storia condivisa, ogni canzone cantata insieme può ridare senso, forza e speranza a chi lotta ogni giorno per farsi capire».





