CULTURA - 04 ottobre 2025, 16:25

Le Digourdì di Charvensod ospiti a “Parla Corto!”

La compagnia teatrale-musicale valdostana Le Digourdì porta il patois oltre i confini regionali, esibendosi al 2° Festival “Parla Corto!” e rafforzando l’identità culturale della Valle d’Aosta attraverso il progetto musicale “Paolle Sarvadze 3”

Un palco, un pubblico curioso e una lingua che racconta radici e identità: è stata questa l’atmosfera in cui Le Digourdì di Charvensod si sono esibiti il 26 settembre al 2° Festival “Parla Corto!”, il festival dedicato ai cortometraggi in lingue minoritarie per registi under 36 organizzato da Rai Sardegna.

«È stato un piacere tornare, questa volta come ospiti alla cerimonia di premiazione – racconta Fabien Lucianaz, presidente de Le Digourdì –. L’anno scorso avevamo ricevuto la menzione di merito per il progetto musicale Paolle Sarvadze, e quest’anno abbiamo presentato il brano “Paolle Sarvadze 3”, con l’idea di sviluppare ulteriormente il progetto».

Accanto a Lucianaz sul palco c’era Chryslène Quendoz, nei panni di Lo Pou, la mascotte della compagnia, al debutto fuori Valle d’Aosta. Un gesto simbolico: portare la tradizione, il dialetto franco-provenzale e la creatività valdostana verso un pubblico più ampio. «È un’occasione preziosa – aggiunge Lucianaz – per far conoscere la nostra lingua e incontrare altri artisti e operatori del settore».

Il progetto “Paolle Sarvadze”, patrocinato dal Celva e sviluppato in tre fasi tra il 2022 e il 2024, nasce dall’idea di tradurre in patois il concetto di “freestyle” della musica rap, con il motto “lo patoué comme t’a jamé senti-lo!”. Una formula che unisce tradizione e modernità, radici e innovazione, dando vita a videoclip che celebrano la cultura della Valle d’Aosta e sono ancora disponibili sulle piattaforme digitali.

Con la partecipazione a “Parla Corto!”, i Digourdì confermano il loro ruolo di ambasciatori del patois, offrendo ai giovani e al pubblico un esempio concreto di come la lingua e la cultura valdostana possano viaggiare, contaminarsi e incontrare altre realtà artistiche. Un piccolo, grande trionfo per la Petite Patrie, che vede la sua identità rafforzata e valorizzata attraverso la musica e il teatro.

pi/naca

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