ATTUALITÀ - 03 ottobre 2025, 12:00

Quando lo psicologo diventa una necessità

Un incontro casuale al bar spinge a riflettere sull’aumento dei bambini e adolescenti che necessitano del supporto psicologico. Dalla curiosità personale alla ricerca dei dati, emerge un fenomeno sociale che coinvolge famiglie, scuole e tutta la comunità

Quando lo psicologo diventa una necessità

L’altro giorno ero seduto al bar, cornetto e cappuccino, a leggere alcune notizie sul cellulare, quando al tavolo vicino si sono sedute quattro signore. Mentre gustavano il caffè dialogavano in tono sommesso e molto educato, ma per quanto parlassero sottovoce, la frase “sono molto preoccupata” mi giunse chiarissima. Istintivamente sollevai lo sguardo, diedi un’occhiata veloce e tornai a osservare il cellulare, facendo finta di nulla, ma in realtà stavo “maleducatamente” ascoltando.

Quello che udii fu la confessione di una madre che raccontava alle amiche, con voce molto preoccupata, che non una, ma ben due insegnanti le avevano parlato di una situazione delicata che coinvolgeva suo figlio, consigliandole di rivolgersi a uno psicologo. La cosa mi lasciò perplesso, ma più di tutto mi lasciò basito la risposta sommessa di una delle quattro: “Sai, lo hanno detto anche a me, che vedono mio figlio molto chiuso, che non fa facilmente amicizia e se ne sta in disparte.”

A quel punto nella mia mente scattò qualcosa. Uscendo dal locale, una domanda rimbombava nella testa: come è possibile? Cosa sta succedendo?

Sono stato padre e ora sono nonno, e sono stato anche bambino con i problemi di tutti i bambini: litigi, note, brutti voti, distrazioni… mai però mi è stato detto dai miei genitori di andare dallo psicologo, e nemmeno ai miei figli.

Passai gran parte della giornata con questa idea in testa, e come sempre alla sera mi sedetti davanti al computer per fare ricerche. Oggi, con banche dati immense e l’aiuto di intelligenze artificiali, scoprire informazioni è più facile. Alla domanda “Sono davvero tanti i bambini o ragazzi che necessitano dello psicologo?” la risposta mi ha scioccato: sì, il numero di bambini e adolescenti che richiedono supporto psicologico è in costante aumento, non solo per motivi clinici, ma anche per stress, ansia, difficoltà scolastiche, relazionali o familiari.

Stress, difficoltà scolastiche, problemi relazionali e familiari… sono questioni che quasi tutti i bambini hanno sperimentato, eppure oggi l’accesso allo psicologo diventa spesso necessario. Non sono medico e non posso spiegare le cause di questo fenomeno, ma i dati parlano chiaro.

Alla sera continuai a informarmi, leggendo opere di Sigmund Freud, Carl Jung, Alfred Adler, Jean Piaget e, tra gli italiani, Sante De Sanctis, Cesare Musatti e Maria Montessori. Emerse chiaro che il ruolo dello psicologo è fondamentale per il benessere mentale, emotivo e sociale delle persone. Le principali funzioni includono:

Valutazione psicologica: test, colloqui e osservazioni per comprendere il funzionamento mentale, emotivo e comportamentale.

Diagnosi: identificazione di eventuali disturbi psicologici o problematiche emotive, senza prescrivere farmaci (compito dello psichiatra).

Sostegno psicologico: supporto per gestire crisi, stress, lutti, separazioni, difficoltà relazionali o lavorative.

Prevenzione: promozione del benessere mentale e prevenzione dei disturbi tramite interventi educativi e informativi.

Orientamento e consulenza: supporto a individui, coppie, famiglie o gruppi per prendere decisioni consapevoli e migliorare la qualità della vita.

Supporto scolastico: negli ultimi anni, lo psicologo è diventato quasi fondamentale nelle scuole, supportando studenti, insegnanti e genitori nella gestione di difficoltà educative, relazionali o emotive.

Curioso di capire l’evoluzione di questa professione, scoprii che il numero di psicologi in Italia è cresciuto in modo esponenziale: negli anni ’80 poche migliaia, 23.000 nel 1994, 48.000 nel 2004, 92.000 nel 2014, fino a superare i 117.000 nel 2020.

Non voglio commentare i dati, mi limito a pormi una domanda: cosa sta succedendo ai nostri ragazzi, alle famiglie, alle scuole e alla nostra società?

Vittore Lume-Rezoli

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