Ad Aosta, in queste ore, il clima è sospeso come in una puntata di “Beautiful” prima della pubblicità: chi vincerà, chi perderà, chi farà finta di aver vinto anche perdendo. I candidati si muovono come aspiranti concorrenti di “Ballando con le Stelle”, ma con meno ritmo e più giacche stropicciate.
Gli osservatori più scettici sostengono che la Regione finirà governata da un’alleanza così larga che servirà il planimetrico dei vigili del fuoco per disegnare il tavolo delle trattative. Altri invece giurano che si tratterà dell’ennesimo “governo ponte”, che in Valle non collega due sponde ma due rotonde di Saint-Christophe.
I pronostici degli esperti da bar
Unionisti: potrebbero vincere, perdere o pareggiare. Un risultato storico in ogni caso.
Progressisti: convinti di sfondare, rischiano di ammaccare solo la porta d’ingresso.
Destra: spera nella rimonta, ma per ora l’unica che si vede è quella delle montagne al tramonto.
Liste civiche: annunciano sorprese. Alcune già pronte nel sacchetto delle patatine.
L’umore dei candidati
C’è chi brinda in anticipo con lo spumante e chi tiene già pronto il Maalox. Tutti, però, giurano che il “vero vincitore è la democrazia”. Peccato che la democrazia, interpellata, abbia preferito non rilasciare dichiarazioni.
I sondaggi immaginari
Secondo il nostro esclusivo sondaggio svolto tra cinque passanti, un cane e un turista tedesco smarrito:
il 40% pensa che governeranno sempre gli stessi;
il 30% non sa e non risponde;
il 20% sogna un miracolo politico;
il cane ha abbaiato (interpretato come voto di protesta).
Insomma, il giorno dello spoglio è come la vigilia di Natale: c’è chi sogna regali e chi teme di ricevere un paio di calzini usati. Domani, con i risultati delle comunali, scopriremo chi potrà almeno consolarsi con la fascia tricolore, magari usata come sciarpa contro l’umidità di Piazza Chanoux.





