ATTUALITÀ - 29 settembre 2025, 01:00

Velina Rossonera e Arcobaleno - Il giorno delle elezioni

Cronache semiserie da Palazzo regionale e non solo: indiscrezioni, frecciate e silenzi dal teatrino politico valdostano

Velina Rossonera e Arcobaleno - Il giorno delle elezioni

La Valle oggi vota, e già il clima è da televoto di Sanremo più che da democrazia alpina: mancano solo Amadeus e Fiorello al seggio per rendere l’atmosfera completa. I candidati sorridono forzatamente, i bigliettini circolano come santini al pellegrinaggio di Oropa, e i bar sono trasformati in piccoli “exit poll center” con più caffè che statistiche.

Ma la vera commedia si gioca sul calendario: i valdostani sapranno domani chi guiderà il nuovo Consiglio regionale, mentre per le comunali di Aosta bisognerà aspettare martedì. Una suspense degna di Netflix, solo che al posto delle serie tv abbiamo il “drama” dei listini, delle coalizioni e dei cugini che si salutano appena appena al seggio. Perché si sa: in Valle d’Aosta un’urna può dividere più di un muro di Berlino.

Intanto i politici passano la domenica in modalità zen, ma con lo stomaco in rivolta: colazione leggera, pranzo di circostanza, e via di passeggiata in centro a farsi vedere sorridenti. La camicia stirata sembra gridare “sono pronto a governare”, ma l’occhio tradisce l’ansia: in testa, più che i progetti per la Valle, girano domande tipo “sarò dentro o fuori?”, “ce la farà il mio listino?”, e soprattutto “domani a chi toccherà offrire il prosecco?”.

I veri protagonisti però sono gli elettori, che oggi hanno l’aria soddisfatta di chi ha appena lanciato la pallina della roulette. Dopo settimane di volantini, promesse e baci ai bambini, finalmente tocca a loro decidere chi salirà sul podio e chi resterà a guardare. Qualcuno si diverte persino: infilare la scheda nell’urna è diventato lo sport nazionale, meglio dello sci, perché almeno non servono gli scarponi.

Tra le chicche della giornata: il candidato che è entrato al seggio con la faccia da “già vincitore” e ne è uscito come chi ha appena visto la bolletta della luce; la signora che ha sbagliato cabina e ha rischiato di votare per il comune vicino; e il veterano della politica che, appena uscito, ha dichiarato serissimo: “Ho fiducia negli elettori”. Traduzione: “Non mi resta altro”.

Insomma, oggi tutti a recitare la parte dei filosofi: sereni, distaccati, profondi. Ma la verità è che domani mattina le facce in Regione saranno un festival di espressioni: da chi ostenta il sorriso a 32 denti (più tirato del filo della raclette) a chi cerca un angolo buio per digerire la sconfitta.

E martedì, quando arriveranno i risultati delle comunali di Aosta, il quadro sarà completo: trionfi, mezze delusioni e qualche “quaraquaquà” che si aggirerà in piazza Chanoux spiegando che “in realtà abbiamo vinto moralmente”. Moralmente, si sa, vincono sempre tutti. Politicamente, invece, i posti sono quelli che sono.

Nel frattempo, pazienza e popcorn: la Valle ha votato, la commedia continua, e i colpi di scena sono appena cominciati.

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