Salute in Valle d'Aosta - 27 settembre 2025, 12:49

Allattare è futuro: la Petite Patrie celebra la settimana mondiale con incontri, letture e ricerca scientifica

Dal Beauregard alle biblioteche, la regione si mobilita con eventi gratuiti e aperti a tutti. In primo piano il messaggio degli operatori sanitari: “L’allattamento non è estremismo, ma salute per madri e bambini. E chi non può o non vuole, trova comunque ascolto e sostegno”

Allattare è futuro: la Petite Patrie celebra la settimana mondiale con incontri, letture e ricerca scientifica

La nostra regione aderisce anche quest’anno alla Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno (SAM 2025), un’iniziativa internazionale promossa da WABA, MAMI e UNICEF che richiama l’attenzione sull’importanza dell’allattamento come strumento fondamentale per la crescita, la salute e lo sviluppo sostenibile.

Il tema scelto per il 2025 è eloquente: “Dare priorità all’allattamento: creare sistemi di sostegno sostenibili”. Non solo un richiamo al valore biologico e affettivo del latte materno, ma anche alla sua dimensione sociale e ambientale: rispetto all’alimentazione artificiale, infatti, l’allattamento ha un impatto ecologico decisamente minore.

Il programma valdostano prevede attività gratuite e senza prenotazione, pensate per coinvolgere non solo le mamme, ma anche i papà, i nonni e chiunque desideri informarsi:

3 ottobre, Châtillon (Casa di Comunità, 14:30-16:30): “Una rete dolce”, pomeriggio di condivisione con mamme in gravidanza, famiglie e ostetriche.

4 ottobre, Aosta (Biblioteca regionale, 9:30-12:00): letture a tema in collaborazione con il progetto Nati Per Leggere.

6 ottobre, Aosta (ex Maternità di Saint-Martin-de-Corléans, 15:00-17:00): nuovo incontro “Una rete dolce”.

7 ottobre, Ospedale Beauregard (15:30): incontro con le ostetriche ospedaliere.

Un mosaico di momenti pensati per avvicinare la comunità, rompere tabù e fare rete attorno alle donne.

L’impegno non si limita agli eventi pubblici: il Dipartimento materno-infantile dell’Ospedale Beauregard partecipa al progetto internazionale Baby Friendly Hospital promosso da UNICEF, che riconosce le strutture più attente alla protezione e alla promozione dell’allattamento.

I dati parlano chiaro: nel giro di un anno, grazie a corsi di formazione e sensibilizzazione, l’allattamento esclusivo registrato nei servizi sanitari valdostani è passato dal 70% (2023) al 79% (2024-2025). Un risultato che, in un panorama nazionale spesso a macchia di leopardo, rappresenta un traguardo importante.

Non solo pratica clinica, ma anche ricerca: “Insieme con l’ospedale Galliera di Genova – spiegano i medici valdostani – siamo promotori del primo studio multicentrico sul dolore in allattamento, che coinvolge vari ospedali Baby Friendly del Nord Italia e applica una terapia innovativa messa a punto proprio qui ad Aosta”.

I professionisti che lavorano sulla nascita sono dei privilegiati – affermano ostetriche e medici –. Se in ogni altro ambito della medicina andiamo a curare condizioni compromesse, gli operatori della nascita sono gli unici che la salute possono effettivamente produrla”.

Il messaggio che arriva dagli operatori è chiaro e rassicurante:

l’allattamento non è un dogma, ma una scelta sostenuta dalle evidenze scientifiche;

chi non può o non vuole allattare non deve sentirsi giudicata: “Siamo qui per accogliere, sostenere e trovare insieme soluzioni per la salute delle madri e dei bambini”.

Un approccio che mette al centro la libertà e la dignità della donna, senza dimenticare il dovere di diffondere le migliori pratiche.

L’allattamento materno non è solo nutrimento: è prevenzione di malattie, legame affettivo, riduzione delle disuguaglianze e – non ultimo – gesto ecologico. Non sorprende che la dichiarazione dei Ministri della Salute del G20 del 2021 lo abbia inserito tra le “Priorità del Pianeta”.

La Valle d’Aosta, con il suo ospedale e i suoi consultori, prova a fare la sua parte. Lo fa con serietà scientifica, con momenti di condivisione e con l’ambizione di costruire una cultura del sostegno alle madri.

Un segnale concreto che, al di là delle campagne e delle giornate mondiali, parla di futuro: quello dei bambini e della comunità che li accoglie.

je.fe.

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