CRONACA - 27 settembre 2025, 12:11

Domani il Festival della cucina popolare alpina

Un pranzo che diventa viaggio, un cammino che si intreccia con i sapori e le storie delle Alpi. È questo lo spirito con cui domenica 28 settembre, a partire dalle 12, il Salone Palatz di Gaby ospiterà il Festival della Cucina Popolare Alpina

Domani il Festival della cucina popolare alpina

Una manifestazione che non è solo gastronomia, ma anche incontro, scambio, riscoperta di radici comuni, voluta e promossa dai Comuni e dalle Pro Loco di Gaby e Issime, insieme alla Compagnia del Buon Cammino e a Terres Monviso. Un’idea nata nel 2023, cresciuta tra Veneto, Liguria, Queyras e le vallate del Piemonte, fino ad approdare ora nel cuore della Valle del Lys.

Il sindaco di Gaby, Francesco Valerio, ha accolto con entusiasmo questa edizione, sottolineando che «manifestazioni come questa permettono di diffondere e fare apprezzare la ricchezza dei sapori di piatti tipici che valorizzano prodotti locali capaci di rivelare la storia e le risorse dei territori». E ha voluto ricordare come Gaby ed Issime siano «espressione di un territorio fatto di bellezze naturali, valloni alpini, cascate, colli e villaggi caratteristici, motivo di attrattiva turistica anche per la cultura e l’architettura». Un omaggio dunque ai paesi, ai volontari, e a chi crede nell’importanza delle radici e della salvaguardia dei valori genuini, in quello che lo stesso sindaco definisce un “patto di amicizia” tra comunità alpine.

Se Valerio ha messo in evidenza il valore territoriale e culturale della kermesse, Ermanno Bressy, ideatore del festival, ne ha richiamato lo spirito originario: «Un momento di doveroso omaggio alla cucina popolare e in particolare a quella di montagna. Un riconoscimento a tutti coloro che, in mezzo a mille difficoltà, mantengono intatta la tradizione della cucina povera, non celebrati dai media ma sicuramente apprezzati da chi vive la montagna e ne conosce le peculiarità».

E sono proprio i piatti a fare da ambasciatori di storie e identità: ravioles della Val Varaita, agnolotti Ris e Coi al ragù, sautisa e San Crau, patata trifolata con funghi saltati, salsiccia brasata con cipolla croccante e cipolla caramellata, persi pien come dolce, senza dimenticare tartiflette, polenta, polenta concia e fessilsuppu. Sapori che arrivano dalle Terre del Monviso, dalle vallate piemontesi e liguri, dalla Valle d’Aosta e dal Queyras francese, a comporre un mosaico di tradizioni che si parlano attraverso la cucina.

Il Festival della Cucina Popolare Alpina è dunque più di un pranzo condiviso: è un circuito che mette in rete territori, vallate e persone, restituendo dignità a un patrimonio fatto di gesti quotidiani, ingredienti semplici e memoria collettiva. È un invito a camminare insieme, come ricordano i Sentieri del Lys e la Compagnia del Buon Cammino, perché i piatti, proprio come i sentieri, si percorrono meglio in compagnia e raccontano sempre una storia che vale la pena di ascoltare.

je.fe

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