La coda di questa campagna elettorale in Valle d’Aosta ha decretato verità piuttosto chiare: qui, tra montagne e vicoli, anche le star nazionali devono misurare il peso reale delle loro apparizioni. E oggi, alla chiusura ufficiale alle 17 al Cinéma Théâtre De la Ville di Aosta con il Ministro Paolo Zangrillo, ci sarà l’ultimo round di applausi e selfie.
Nel Centrodestra, la più clamorosa assente è stata Giorgia Meloni, l’assenza più rumorosa di tutte. Forse la Presidente teme l’autonomia e quello spirito europeista e federale che anima i valdostani. Una regione piccola, sì, ma capace di tenere testa anche ai grandi del Palazzo: con leggi proprie, un bilinguismo reale e un senso civico che non si improvvisa. Meglio starsene a Roma a pianificare la passerella nazionale, lasciando ad altri il compito di confrontarsi con una comunità che, di slogan nazionali, se ne fa poco… e preferisce contare risultati concreti, piazza dopo piazza.
Chi invece ha saputo catalizzare l’attenzione è stato Antonio Tajani, richiamando circa 400 persone – tra applausi e curiosi – e dimostrando che la Valle d’Aosta sa ancora distinguere tra presenza scenica e passerella. Il Generale Vannacci, invece, ha raccolto circa 250 spettatori, evocando un po’ le piazze di Almirante: tanto entusiasmo visibile, ma i voti veri restano un mistero.
“Se Vannacci fosse stato dei nostri tempi, probabilmente avremmo avuto anche il trenino dei bambini a fare la fila per lui”, ironizzava un consigliere regionale, osservando il pubblico curioso ma non necessariamente convincibile.
Le altre presenze? Maurizio Lupi è rimasto nell’ombra, invisibile tra corridoi e parcheggi blu, mentre la segretaria Pd Elena Ethel Schlein, detta Elly, ha fatto solo una tocca e fuga, per pochi intimi: un’apparizione più simbolica che partecipativa.
Insomma, tra assenze clamorose, numeri da cruscotto e passerelle a orologeria, la Valle d’Aosta conferma la sua vocazione: luogo dove anche la politica nazionale deve piegarsi ai ritmi alpini e ai cittadini che sanno leggere tra applausi e selfie.
E così, mentre il Cinéma Théâtre De la Ville si prepara ad accogliere oggi l’ultimo applauso, ci si domanda chi avrà davvero segnato la campagna… e chi rimarrà soltanto negli scatti fotografici, tra sorrisi di circostanza e commenti ironici dei cronisti di passaggio.





