La vicenda delle tariffe per le prestazioni sanitarie torna al centro del dibattito pubblico. Dopo l’entrata in vigore del nuovo Decreto Tariffe, che aveva reso finalmente esigibili alcune prestazioni innovative, il Tar Lazio ha recentemente annullato il nuovo tariffario per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, rilevando gravi carenze istruttorie, mancata rilevazione aggiornata dei costi e assenza di confronto con le parti sociali.
Per Cittadinanzattiva Valle d’Aosta, guidata da Maria Grazia Vacchina, la situazione è preoccupante: “Si ricomincia. Si rischia di creare un vuoto normativo che non abbiamo la garanzia sia colmato entro un anno, come indicato dall’Autorità giudiziaria”, spiega Vacchina. La dirigente sottolinea come la lunga trattativa tra Governo, Regioni e strutture sanitarie, seguita alla forte pressione delle organizzazioni civiche, aveva finalmente garantito ai cittadini alcuni diritti fondamentali, ora messi nuovamente in discussione.
Secondo Cittadinanzattiva, il tema delle tariffe rimane estremamente spinoso e richiede la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti. “Non può essere un braccio di ferro continuo, né si può tornare continuamente indietro, inficiando il lavoro fatto. Chiediamo che le associazioni di tutela siano coinvolte come garanti dei diritti dei cittadini, come previsto dalle nuove normative sulla partecipazione”, aggiunge Vacchina.
L’associazione ribadisce la necessità che Ministero e Regioni proseguano nel lavoro di aggiornamento dei LEA e dei decreti collegati, assicurando provvedimenti chiari e stabili, che evitino interruzioni nei diritti dei cittadini e frustrino le aspettative costruite con mesi di lavoro civico e amministrativo.
Con questa posizione, Cittadinanzattiva Valle d’Aosta conferma il proprio ruolo di osservatore attivo e di difensore dei cittadini, richiamando le istituzioni a trovare modalità condivise e stabili per la definizione delle tariffe sanitarie, senza mettere a rischio quanto già conquistato.





