Il 26 settembre la Valle d’Aosta celebra la Giornata regionale del Progetto Protezione Famiglie Fragili oncologiche (PPFF), iniziativa nata nel 2019 nell’ambito della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e rinnovata a giugno 2024 con una nuova convenzione che unisce l’Azienda USL Valle d’Aosta, l’associazione V.I.O.L.A. APS e la cooperativa sociale Noi e gli Altri.
A un anno dal rilancio, il bilancio è positivo. Nel corso del 2024 l’USL ha preso in carico 31 famiglie, cui se ne sono aggiunte altre 23 nei primi sei mesi del 2025. Situazioni in cui la fragilità è spesso aggravata dalla presenza di minori e da nuclei familiari ristretti, che richiedono interventi mirati, rapidi e coordinati.
Il coordinamento è assicurato dall’Azienda USL, attraverso una mini-équipe guidata dalla responsabile della SSD Psicologia Meri Madeo, con l’assistente sociale Pamela Lale Demoz e la psicologa Stefania Bassino. Sono loro a valutare i bisogni, cucire gli interventi, favorire la conciliazione tra cure oncologiche e vita quotidiana, e garantire l’accompagnamento a terapie e visite grazie al sostegno del volontariato.
In sei anni, il progetto ha costruito una rete solida tra sanità, istituzioni e terzo settore: dall’Anpas, ente capofila fino al 2024, alla Lilt, da V.I.O.L.A. APS a Biasia & Co. Solo nell’ultimo anno si contano 174 ore di volontariato messe a disposizione dalle volontarie di V.I.O.L.A. e 103 ore di supporto professionale offerte da un pedagogista, due educatori e una psicologa della cooperativa Noi e gli Altri. Interventi preziosi per affrontare fragilità multiple: economiche, sociali e relazionali.
Il progetto continuerà nei prossimi anni, sostenuto dalla Rete Oncologica e da iniziative di raccolta fondi condivise con la comunità. E tutti possono dare il proprio contributo: una donazione può essere effettuata in qualsiasi momento tramite bonifico sul conto corrente intestato a Noi e gli Altri società cooperativa sociale (IBAN: IT35 S030 6909 6061 0000 0405 885), indicando nella causale “Progetto PPFF”.
Un gesto di solidarietà che, in Valle d’Aosta, significa proteggere chi affronta la doppia sfida della malattia oncologica e della fragilità familiare.





