Dopo quattro mesi di fermo a causa della dermatite nodulare contagiosa (LSD), la tradizione è tornata a farsi sentire. A Brissogne, domenica 21 settembre, si è svolta l’eliminatoria che ha riaperto il 68ème Concours Régional: un ritorno atteso, vissuto con emozione da allevatori e pubblico.
Sono state 144 le bovine in gara, suddivise in tre categorie, che hanno dato vita a quasi sette ore di combattimenti. Non solo forza, ma carattere: il vero segreto di una Regina.
La Prima Categoria ha visto imporsi Paison di Jadir Vallet (Nus). Il suo nome significa ostinazione, testardaggine: e così, con pazienza e determinazione, ha piegato in finale Belva di Didier Millesi (Perloz), simbolo di potenza bruta.
Nella Seconda Categoria il titolo è andato a Furie di Massimiliano Garin (Cogne). Il nome parla da sé: energia irrefrenabile, tempesta che travolge tutto, e così ha fatto contro Campiglia dell’Azienda Agricola Verney (Gressan).
La Terza Categoria è stata dominata da Diable de La Ferme du Grand Paradis (Cogne), che ha messo sotto Pinson di Jerome Saccani (Saint-Christophe). Qui la simbologia è evidente: il “diavolo” che si fa strada tra gli zoccoli, incarnando l’anima più istintiva e oscura del combattimento.
A completare il quadro, il titolo di Regina del Peso è andato ad Aquila di Simone Rean, con i suoi 758 chili imponenti. Anche qui la suggestione è forte: un animale che non vola ma domina per maestosità, come un rapace che veglia dall’alto sulla valle.
“Siamo felici di aver ripreso un cammino interrotto bruscamente – commenta Roberto Bonin, presidente dell’Association Régionale Amis des Batailles de Reines – un ringraziamento enorme a allevatori, pubblico e appassionati per la partecipazione e il tifo incredibile, nonostante la pioggia della finale.”
Il prossimo appuntamento è fissato per domenica 28 settembre a Brusson, quando il 68ème Concours Régional proseguirà il suo cammino. Perché nelle arene, tra grida, applausi e campanacci, non si combatte solo per vincere: si celebra l’anima profonda della cultura rurale valdostana, dove anche una mucca può portare il nome del destino.





