La vendemmia di settembre, che solitamente porta con sé i colori e i profumi di una festa contadina, si è trasformata in una scena di dolore inimmaginabile. Nel pomeriggio di ieri, all’interno dell’azienda agricola Di Barrò di Saint-Pierre, un trattore in manovra ha travolto il passeggino su cui si trovava il piccolo Leonardo Cazzato, di appena tre mesi. A guidare il mezzo, lo zio del neonato, che stava procedendo in retromarcia senza accorgersi della presenza del bambino nello spazio della vigna.
L’urto è stato fatale. Nonostante i soccorsi immediati e la corsa disperata verso l’ospedale Umberto Parini di Aosta, le condizioni del piccolo sono apparse da subito drammatiche: un grave trauma cranico che non ha lasciato scampo. Alle 20.15 di ieri sera, il cuore di Leonardo ha smesso di battere, lasciando una famiglia e una comunità intera precipitate in un dolore che non conosce consolazione.
La Procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico dello zio, Matteo Barmaz: un atto dovuto, spiegano gli inquirenti, per ricostruire la dinamica e valutare eventuali responsabilità. Ma la dimensione burocratica della giustizia stride con l’abisso umano di una tragedia che non può essere circoscritta a un faldone processuale. «Un dramma che colpisce tutti», filtrano con rammarico gli stessi carabinieri della stazione di Saint-Pierre, incaricati delle indagini.
Il bambino era il nipote di Elvira Rini, proprietaria dell’azienda vitivinicola e moglie del sindaco del paese, Andrea Barmaz. In poche ore, una giornata di lavoro nei campi si è trasformata in lutto familiare e comunitario. In paese, la notizia si è diffusa rapidamente, lasciando sgomenti cittadini e amministratori.
C’è chi ricorda l’azienda come un luogo di ritrovo, di vendemmia e di tradizione. Ora resterà per sempre segnata da un’assenza insopportabile. Una vita spezzata prima ancora di poter cominciare davvero, una ferita che si apre nel cuore della Valle e che non potrà rimarginarsi.
Nelle prossime settimane si svolgeranno gli accertamenti di rito, ma nessuna perizia potrà mai spiegare fino in fondo la crudeltà cieca del destino. Una comunità piange il piccolo Leonardo, e in questo silenzio rotto solo dalle campane del dolore resta una domanda angosciante: come sopravvivere a un dolore così grande?





