Al Parcheggio dell’Ospedale Umberto Parini di Aosta, nella tarda mattinata di oggi, è andata in scena una farsa che nessuno avrebbe voluto vivere. Sul sito ufficiale si legge: “aperto 24 ore su 24”. Peccato che, al momento di uscire o entrare, la barriera del parcheggio abbia deciso di fare sciopero, inchiodandosi di colpo. Risultato? Una colonna di automobilisti imprigionati, chi dentro e chi fuori, nell’impossibilità di muoversi.
La parte surreale non è tanto il guasto, che può capitare, quanto il resto: nessuna assistenza presente, nessuno in grado di sbloccare la situazione. Così, tra clacson, nervi a pezzi e qualche malore improvviso, la scena è presto degenerata in un vero macello. Le sbarre chiuse, le persone chiuse con loro.
Come se non bastasse, il tempo passava e con esso scadevano anche i ticket già pagati. Chi era dentro, una volta “liberato”, si è trovato pure a dover fronteggiare il paradosso di un sistema che pretendeva altro denaro per una sosta forzata e non voluta. Un doppio danno: appuntamenti saltati, nervi a fior di pelle, e un parcheggio trasformato in prigione urbana.
Solo dopo circa mezz’ora qualcuno è riuscito a permettere lo smaltimento degli automobilisti prigionieri delle barriere. Una mezz’ora che sembrava un’eternità, vissuta tra rabbia, incredulità e l’inevitabile ironia amara: al Parini la sanità ti aspetta, ma il parcheggio rischia di trattenerti per sempre.





