ATTUALITÀ - 16 settembre 2025, 23:45

Velina Rossonera e Arcobaleno

Cronache semiserie da Palazzo regionale e non solo: indiscrezioni, frecciate e silenzi dal teatrino politico valdostano

Velina Rossonera e Arcobaleno

Ogni giorno sipario alzato, luci accese e copioni sempre uguali: a Palazzo regionale si recita la solita commedia dell’arte, ma senza maschere perché i protagonisti pensano già di essere statue equestri. Assessori che parlano di trasparenza come se fosse un nuovo detersivo, sindaci che promettono miracoli con bilanci più asciutti delle gole di Brissogne in agosto e candidati che chiedono fiducia come se la fiducia si desse in saldo al supermercato.

E intanto la grande novità: VdA Aperta ha invitato gli elettori a… rullo di tamburi… partecipare alle prossime elezioni! Una rivelazione, quasi un’apparizione mistica. Non contenti, hanno pure dichiarato che con il voto si risolvono la crisi climatica, la sanità pubblica e la cassa integrazione della Cogne. Roba che nemmeno Houdini con la bacchetta magica. Peccato che non abbiano spiegato come, forse perché il manuale era finito nella lavatrice insieme alle promesse degli altri partiti.

Ma se la politica annaspa, la vera adrenalina la regalano le bovine: le batailles de reines ripartono da Brissogne, e almeno lì le cornate sono oneste e senza comunicati stampa. 180 mucche pronte a sfidarsi vaccinate e in regola, molto più affidabili di certi consiglieri che ancora oggi cercano di capire come si compila una delibera.

Dal nostro tombino, però, filtrano indiscrezioni più piccanti di una fonduta al peperoncino: un noto assessore regionale sarebbe stato pizzicato in “riunioni riservate” fuori ufficio, pare per rafforzare i rapporti istituzionali. Sarà vero? Sarà falso? Di sicuro i corridoi di Palazzo regionale hanno già eletto la storia come “best gossip dell’anno”. E tra una smentita e una smorfia indignata, già si prepara l’ennesima minaccia di querela, l’unico sport che la politica valdostana pratica con più costanza delle promesse elettorali.

E così lo spettacolo continua: tra corna bovine, illusionisti da campagna elettorale e pettegolezzi istituzionali, la Valle rimane il più piccolo, rumoroso e irresistibile teatro politico del mondo.

Fonti anonime di tutti i colori

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