Vite in ascesa - 29 agosto 2025, 06:07

Traversata Chenaillet - Punta Gimont e Lago 7 colori - percorso ad anello

Un itinerario panoramico che unisce geologia, natura e storia. Una traversata adatta agli escursionisti allenati, tra creste, laghi e panorami a 360 gradi. Dal Colle del Monginevro un anello suggestivo per vivere la montagna in tutta la sua varietà

La Rosa dei venti (le foto sono di Lodovico Marchisio

La Rosa dei venti (le foto sono di Lodovico Marchisio

La “rosa dei venti” che c’è in vetta allo Chenaillet è ormai comune trovarla su molte altre montagne e viene anche denominata “stella dei venti”. Rappresenta un simbolo di orientamento, viaggio e scoperta, oltre che un omaggio alla conoscenza delle arie e delle loro direzioni.

Originariamente era uno strumento nautico, ma oggi è diventata anche un simbolo di avventura e ricerca della propria identità e percorso nella vita.

Per salire a questa cima con una bella traversata occorre, una volta giunti al Colle del Monginevro, superare la prima rotonda lasciando alla destra l’obelisco a Napoleone, percorrere la galleria che evita l’abitato e, oltrepassata la seconda rotonda, portarsi al parcheggio antecedente la stazione di partenza del Telemix des Chalmettes. Questo impianto, inaugurato nel 2008, ha sostituito la vecchia ovovia e combina in un unico sistema seggiovia e cabinovia ad ammorsamento automatico.

Lasciata l’auto, si sale con il Telemix e dalla stazione di arrivo, a circa 2200 m, si scende sulla destra (senso di marcia) fino al fondo del vallone all’altezza del Lac de Sagne Enforza, bacino artificiale, e di qui al Col du Gondrand in circa 30 minuti.

Si scende poi sul versante opposto e al bivio si lascia il sentiero che prosegue a destra verso la valle della Cerveyrette, La Chau e Cervières. Poco più in basso si incontra il Lac de Sarailles.

Si segue la diramazione di sinistra (est), che con ampi tornanti risale la cresta sud-ovest del Monte Chenaillet. È il sentiero geologico, lungo il quale numerosi pannelli raccontano l’evoluzione di questo territorio dalla morfologia singolare. Senza particolare fatica si raggiunge la vetta (2650 m), in un ambiente arido e pietroso. Sulla cima i pannelli panoramici, con grafici e nomi delle montagne circostanti, risultano utilissimi per riconoscerle facilmente. Fin qui circa un’ora dal Col du Gondrand.

Mandrie al pascolo sotto lo Chenaillet

Il sentiero prosegue oltre la vetta, scendendo con stretti tornanti e lunghe diagonali verso est fino a raggiungere il Col du Chenaillet, tra l’omonima cima e il Monte Gimont. Risale quindi verso est in direzione del Gimont, riducendosi in alcuni tratti a una semplice traccia. Prima di raggiungere la strettoia del Colle Gimont, poco più a destra, seguendo le tracce a sinistra (senso di marcia) si raggiunge la vetta del Monte Gimont (2646 m), contrassegnata da una croce in legno.

Altro bel panorama accompagna la discesa al Colle Gimont (2403 m) e, attraverso un ripidissimo sentiero che scende lungo una valletta arida, si raggiunge lo splendido Lago dei Sette Colori o Lac Gignoux, già visibile dall’alto.

All’estremità opposta del lago, una diramazione conduce verso la Cima Sorel, nei pressi della stazione di arrivo di una seggiovia che sale dalla Valle Gimont, territorio italiano di Clavière. Il percorso ad anello continua invece verso ovest: un comodo sentiero a mezza costa attraversa i versanti meridionali del Monte Gimont e del Monte Chenaillet, con una sequenza di lievi salite e discese fino a riportare al Col du Gondrand. Da qui si ripercorre in discesa il sentiero dell’andata.

Farfara gialla sotto il Col Gimont

Note tecniche:
Cartografia: IGC Valli di Susa, Chisone e Germanasca n. 1 – 1:50.000
Altezza massima raggiungibile: Monte Chenaillet, 2650 m
Tempo di salita: 3 h
Tempo totale (A/R): 5,45/6 h circa
Dislivello: 950 m circa
Difficoltà: E
Materiale occorrente: da escursionismo, utili i bastoncini telescopici
Accesso in auto: Torino, Oulx, Claviere, Colle del Monginevro
Località di partenza e arrivo: Colle del Monginevro, 1850 m.
 

Lodovico Marchisio

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