ECONOMIA - 29 agosto 2025, 12:00

Il rischio dimenticato del Casinò

Mauro Natta, ex dipendente del Casinò di Saint-Vincent ripercorre documenti e ricordi per riflettere su una clausola poco considerata: l’esclusione della Regione dai rischi legati al cambio assegni. Un dettaglio tecnico che solleva interrogativi politici e gestionali.

Il rischio dimenticato del Casinò

Quanto ho potuto leggere in tema di casa da gioco, e che dopo avermi non poco incuriosito mi ha invitato a controllare quella ormai limitata documentazione ancora a mie mani, che tenevo a ricordo della mia attività svolta al Casinò per parecchio tempo in campo sindacale e non solo.

Mi aveva particolarmente sorpreso, e mi pare di averlo già esternato, la non considerazione, in poche parole, che l’azionista non dovesse avere riscontro economico negativo o positivo a seguito del risultato di bilancio.

Mi pare, sulla scorta dei miei ricordi scolastici, che le perdite — o direttamente o tramite lo specifico accantonamento al fondo — incidano ad incrementare il lato sinistro del conto economico o a diminuire l’utile. Se non è così me ne scuso, in quanto il mio diploma di ragioniere risale al 1959.

Non soltanto ho trovato, anche se non in buone condizioni, il disciplinare che dovrebbe essere stato oggetto di osservazione da parte dell’esperto al quale vi siete rivolti, ma anche un’annotazione con riferimento — credo — ad una notizia di stampa che ritengo si riferisca alla correzione più recente, quella sull’articolo del cambio assegni.

La correzione vista sul mio appunto è: “consentire” al posto di “garantire”, e l’aggiunta, dopo la parola “circolari”: “e di bonifici”.

In ogni caso non è ciò che rileva, bensì l’ultima riga dell’articolo in parola.

Molto probabilmente non è la prima volta che me lo domando e non riesco in alcun modo a comprendere come possa essere sfuggita la rilevanza dell’ultima riga. Personalmente, e per le poche nozioni che rammento, la vedrei più adatta nel caso di una concessione ad una società a capitale privato.

Sono stato dipendente del Casinò di Saint-Vincent dal 1959 al 2000 e tra le tante cose rammento che esisteva una particolarità al riguardo delle eventuali perdite collegate al cambio assegni. Forse lo espongo meglio copiando una parte dell’articolo 10 di una documentazione relativa al Casinò di Sanremo: Analisi dei rischi, Rischio di credito.

“Per la peculiarità dell’attività esercitata la Società non è esposta a significativi rischi di credito, se non per quanto concerne le sofferenze che sorgono nella cessione di mezzi di gioco contro assegni bancari tratti dalla clientela, anche per il disposto dell’articolo 1933 del Codice Civile.

Il rischio è limitato attraverso la selezione dei clienti ai quali è consentito l’acquisto di mezzi di gioco contro assegni bancari e attraverso la limitazione quantitativa di tale facoltà, con le procedure disciplinate da apposita regolamentazione interna. Il rischio trova rappresentazione contabile in bilancio negli accantonamenti a fondo svalutazione crediti”.

Senza minimamente avere la pretesa di ergermi ad esperto in materia, mi permetto osservare che la descrizione del rischio di cambio assegni relativa alla documentazione appena descritta mi pare più completa e comprensibile proprio in una situazione di gestione affidata ad una società a capitale privato, nella quale l’azionista è il Comune di Sanremo.

Già che mi trovo, aggiungo tra quelli contemplati i rischi connessi al settore di attività: i rischi reputazionali connessi ad eventuali condotte sleali di lavoratori dipendenti e di giocatori. Non vorrei essere mal compreso, ma lo ritengo valido ad incentivare i controlli sulla regolarità del gioco.

Chiudo con i rischi di normativa e ne riporto la prima parte:

“La Società agisce in un mercato caratterizzato da barriere giuridiche all’ingresso sul settore dell’offerta, ed è esposta al rischio di modificazioni legislative che determinino l’ingresso sul mercato di ulteriori nuovi soggetti”.

Ecco, alla fine, per meglio esporre la problematica, l’ultima riga dell’articolo di cui al Disciplinare tra Regione e gestione Casinò de la Vallée:

“Resta esclusa ogni partecipazione di Regione ai rischi e ai danni conseguenti a tali operazioni”.

Mauro Natta

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