CRONACA - 25 agosto 2025, 09:01

Carceri Osapp: gravissima aggressione nel carcere di Brissogne, da 8 anni senza comandante titolare – si dimettano provveditore regionale e direttore per manifesta inefficienza

Due agenti della Polizia penitenziaria feriti gravemente, setti nasali fratturati e trenta giorni di prognosi. L’OSAPP denuncia l’inerzia istituzionale e chiede le dimissioni immediate dei vertici del carcere valdostano e del Provveditorato

Foto repertorio

Foto repertorio

Quella di ieri nella Casa Circondariale di Brissogne non è stata una semplice aggressione, ma una delle più cruente, immotivate e assurde violenze consumatesi dentro un carcere valdostano. Una violenza che era “purtroppo prevedibile”, come sottolinea l’OSAPP, e che si inserisce in “una estate di fuoco che, soprattutto nel distretto Piemonte-Valle d’Aosta-Liguria, ha visto prevalere nelle carceri logiche criminali di violenza e sopraffazione”.

L’episodio, avvenuto nella mattinata del 24 agosto 2025 intorno alle ore 11, ha avuto contorni brutali. “Un detenuto di nazionalità marocchina di 25 anni, tra l’altro senza alcuna apparente motivazione, ha colpito brutalmente alle spalle l’agente di servizio e si è poi scagliato contro l’altro poliziotto penitenziario accorso in aiuto del primo, provocando in entrambi la frattura del setto nasale e lesioni dichiarate guaribili in 30 giorni”, spiega Leo Beneduci, segretario generale dell’OSAPP.

Non è solo la violenza a inquietare, ma il contesto di totale abbandono. “Ciò che è avvenuto all’interno di una struttura in cui, colpevolmente, in oltre 8 anni, non si è ancora provveduto a nominare un comandante del reparto di Polizia titolare, è tristemente accomunabile ad analoghi episodi occorsi a Cuneo, Alba, Torino e, in Liguria, a Genova e a Sanremo per citare i più gravi.”

Il sindacato parla senza mezzi termini di inerzia istituzionale, di personale “abbandonato a se stesso e privo di organici e tutele adeguate”, mentre “le frange peggiori tendono ad assumere o hanno già assunto il controllo delle carceri”. Eppure “non vengono mai adottati correttivi di sorta né adeguate contromisure in una sorta di indifferenza-inerzia istituzionale in cui quanto di più grave accade sembra sempre rientrare nella normalità”.

Il dito è puntato non solo contro il carcere di Brissogne, ma contro un intero sistema di gestione. “Non sappiamo, ad esempio, ed andrebbe verificato, se nel carcere di Brissogne direttore e comandante facente funzioni abbiano fruito o stiano fruendo dello stesso periodo di ferie estive, quale scelta sconsigliabile da innumerevoli punti di vista, in qualsiasi istituto penitenziario della Repubblica”. Un’ipotesi che, se confermata, renderebbe ancora più grave il quadro: “laddove la pesante calura estiva e la ridotta presenza di addetti di Polizia rendono ancor più necessario mantenere uno stretto quanto autorevole coordinamento interno”.

Ma la critica più feroce è contro chi dovrebbe intervenire con tempestività: “Altrettanto non conosciamo ciò che il Provveditore Regionale, che ha la massima competenza per le urgenti iniziative legate alle criticità nel distretto, intenda fare per la struttura valdostana, atteso che ad oggi non risulta alcunché di concreto neanche per le altre gravi emergenze occorse.”

Parole pesanti, che denunciano un cortocircuito di responsabilità e una “inammovibilità-immunità dei vertici penitenziari, a differenza dei poliziotti penitenziari oggetto di ogni genere di provvedimento punitivo”. Da qui la conclusione: “Per tali ragioni auspichiamo e richiediamo l’avvicendamento verso altri incarichi del direttore del carcere di Brissogne e del Provveditore Regionale.”

In un contesto dove il carcere diventa sempre più un campo di battaglia, il messaggio dell’OSAPP è chiaro: non ci si può più permettere l’indifferenza, perché ogni nuova aggressione rischia di diventare l’ennesimo passo verso il collasso del sistema penitenziario.

red/cro

SU